Liguria. “Questa non è la richiesta di Bergoglio ma di una destra becera che vuole dividere. E noi non ci prestiamo a strumentalizzare un simbolo così importante a fini di parte politica”. Questo il commento di Raffaella Paita, capogruppo Pd in consiglio regionale, dopo la bagarre scoppiata in aula oggi sul crocefisso.
A dar fuoco alle ceneri è stato l’ordine del giorno a firma Vaccarezza, capogruppo Forza Italia, in cui si chiedeva il l’affissione permanente del crocefisso nell’aula del consiglio.
“Nella Sala Consiliare della Regione Liguria – ha dichiarato Vaccarezza – deve esserci il crocifisso. E’ simbolo della civiltà e della cultura cristiana, ma anche elemento essenziale e costitutivo, quindi irrinunciabile, del patrimonio storico della nostra Nazione. La sua presenza è, dunque, un segno di libertà, diritti, di quelle radici cristiane che sono alla base della storia e della tradizione italiana ed europea”.
“Vogliono utilizzare il simbolo più potente della storia umana per dividere anzitutto i cristiani – ha controbattuto Paita – Molti di noi sono cristiani e hanno rispetto per tutto ciò che riguarda la religione, ma queste aule devono rispondere al principio della laicità delle istituzioni e dello Stato e l’unica legge che deve regnare sovrana in questi contesti è quella della Costituzione”.
Il Pd al momento del voto è uscito dall’aula. Cinque i voti contrari: Movimento 5 Stelle e Gianni Pastorino (Rete a Sinistra). L’odg è stato quindi approvato. Soddisfazione anche da parte di Matteo Rosso, capogruppo di Fratelli d’Italia. “Un altro tassello importante per la promozione dei nostri valori, dopo la legge anti gender nelle scuole e quella sulla famiglia”.
“Da ateo ho votato a favore, il crocifisso non è solo un simbolo religioso, ma l’emblema di quei valori su cui abbiamo costruito la nostra storia e la nostra civiltà”, ha commentato invece Franco Senarega, consigliere della Lega Nord.