Arenzano. A due settimane dalla frana che ha spezzato l’Aurelia (e non solo), la rabbia e la frustrazione di chi abita ad Arenzano sta salendo giorno dopo giorno. E’ bastato un intoppo in autostrada, con l’uscita di Voltri chiusa per un quarto d’ora a causa di un versamento d’olio per far esplodere il malcontento: “Ma chi sta gestendo sta frana si rende conto che non è possibile tenere in ostaggio un paese intero soprattuto sapendo che l’autostrada un giorno sì e uno anche ne ha sempre una, che mezzi alternativi (vedi treni) ce ne sono pochi… Siamo messi bene davvero…. Vergogna!”, lancia il grido d’allarme (e di protesta) Angelo sul gruppo Facebook Sei di Arenzano se.
C’è chi come Simona per andare a lavorare a Vesima deve uscire a Pegli, chi non può usufruire dello sgravio autostradale perché ha il telepass, chi per andare all’ospedale deve farsela a piedi, per citare i numerosi disagi.
E sono in molti, poi, a essere preoccupati per l’economia del paese alle prese con l’imminente stagione estiva. “Lo vedremo già nei ponti del 25 Aprile e 1 Maggio – ammonisce Vittorio – qui saremo bloccati e isolati con enorme danno per tutte le attività commerciali ed enorme disagio per tutti. Ma chissenefrega dello sconto di € 0,60 delle autostrade o della fermata dei treni a Vesima; i tempi previsti dall’Anas sono di due mesi da inizio lavori, ma se il magistrato non dissequestra l’area questi lavori non partiranno mai. C’è bisogno di una mobilitazione generale!”.
Non si può aspettare, è la parola d’ordine che viaggia su Facebook. Più di un mugugno, un grido d’allarme. “Ci stanno relegando ad un ruolo degno di un sobborgo di un quartiere del terzo mondo, un paese che è tutto un cantiere, Villa Figoli ormai chiusa da mesi – denuncia Marzia – il disastro della frana..e chi più ne ha più ne metta..il nostro grazie a chi ci ha abbandonati…”.