Genova. E’ il giorno di Raffaella Paita al Tribunale di Genova. L’ex assessore alla protezione civile della giunta Burlando, oggi capogruppo del Pd in Regione, imputata di omicidio colposo e disastro colposo in seguito alla mancata allerta durante l’alluvione del 9 ottobre 2014, ha chiesto di essere interrogata.
Paita, accompagnata dagli avvocati Andrea Corradino e Fabio Sommivigo, è arrivata a palazzo di giustizia poco prima delle 10: tailleur scuro, camicetta bianca, cravattino e un sorriso solo lievemente tirato.
Il processo, in fase di udienza preliminare, vede imputata oltre a Paita anche l’ex dirigente della protezione civile Gabriella Minervini.
Paita, che ha sempre sostenuto che, in quanto assessore non aveva il dovere né il potere di emanare l’allerta, scaricando di fatto la responsabilità sulla coimputata, al termine dell’interrogatorio chiederà il rito abbreviato. Diversa la strada scelta da Minervini che ha deciso di non farsi interrogare e molto probabilmente in caso di rinvio a giudizio opterà per il rito ordinario.
Intanto il gup Ferdinando Baldini ha citato la Regione Liguria come responsabile civile: se Paita e Minervini (o una sola) saranno confettate la Regione Liguria sarà chiamata in solido al pagamento dei danni. Intanto sono una quarantina le persone fisiche, sopratutto i commercianti, che si sono costituti parte civile, oltre ai familiari di Antonio Campanella, l’ex infermiere travolto dalla piena del Bisagno.