Genova. L’allarme corre veloce su Facebook tra gli abitanti del quartiere e i membri del gruppo Occupy Albaro. Questa mattina sull’anello della pista di pattinaggio che circonda le piscine di Albaro sono comparse le strisce blu e nel corso della giornata sono stati disegnati circa 40 parcheggi. Ma, nonostante, il colore, questa volta Genova Parcheggi non c’entra nulla. L’area al di fuori degli impianti sportivi è data dal Comune di Genova in gestione a Stadio di Albaro Spa, società oggi in liquidazione.
Per la nuova gestione si è parlato insistentemente dell’imprenditore Marco Pedrelli, ex socio di Alessandro Garrone e padre della catena dei ristoranti Maxelâ, ha deciso di investire sull’impianto sportivo. Ma ad oggi “il Comune di Genova si rapporta con la società Stadio di Albaro e con il suo liquidatore – spiega il vicesindaco Stefano Bernini che chiarisce: “La convenzione stipulata con Stadio di Albaro prevede che la pista di pattinaggio resti agibile. Questo pomeriggio dopo alcune segnalazioni ho inviato un tecnico del mio ufficio a fare un primo sopralluogo e domani ci sarà un intervento degli uffici”.
In attesa dell’esito del controllo la preoccupazione sale : “Che ne sarà della pista dii pattinaggio?” “E il calcetto per i bambini davanti alla gelateria?” per non parlare degli skate, dei bimbi che hanno imparato a togliere le rotelle dalla bici su quell’anello sorretti dai genitori, insomma di uno dei pochi spazi ‘liberi’ e fruibili in città dove andavano gli abitanti di Albaro e non solo. E che presto rischia di essere soffocato dalle auto in cerca di parcheggio.
Anche il municipio medio levante è assolutamente contrario all’installazione di parcheggi sulla pattinaggio: “Siamo contrarissimi a una cosa che tra l’altro ci sembra fatta in modo improprio – spiega il presidente del Municipio Medio Levante Alessandro Morante – ci sembra assurdo che, dopo aver celebrato nei mesi scorsi, la lunga storia dell’impianto sportivo e i tanti record che proprio su quella pista sono stati raggiunti, adesso quella storia venga cancellata”. “Il parlamentino è pronto ad occuparsi del tema anche se – conclude Morgante – spero che si arrivi a una soluzione ancora prima del nostro Consiglio”.
Intanto gli abitanti, se non arriverà rapidamente uno stop, sono pronti alla protesta.
(Foto di Miriam Duarte e Filippo Biolé)