Genova. Nell’incontro di raffreddamento in Prefettura i vertici aziendali di Aeroporto di Genova hanno ribadito che i conti dello scalo sono in ordine, anche se non brillanti. “Risulta quindi incomprensibile la scelta di prodecere alla esternalizzazione del settore merci e dei parcheggi, decisa dai vertici aziendali nello scorso autunno. In realtà una scelta che va nel segno di favorire la privatizzazione totale di Aeroporto secondo il vecchio progetto mai accantonato degli azionisti Consorzio Autonomo del Porto, camera di Commercio e Aeroporti di Roma”. Questo si legge in una nota dell’Usb, che ha proclamato 4 ore di sciopero nella giornata di sabato, precisamente dalla 10 alle 14.
“Una scelta che segue il solito copione di tutte le privatizzazioni: lasciare al degrado ciò che si vuole privatizzare, rinunciare a investimenti e piani di sviluppo creando così le condizioni per giustificare la (s)vendita ai privati. I quali ovviamente non mancano, a riprova che i servizi da cedere evidentemente possono garantire utili e occasioni di crescita – prosegue la nota – Una scelta che si inchina alla politica di generale svendita dei beni pubblici in atto ormai da tempo in questo paese, nonostante la realtà dimostri ormai chiaramente i danni che questa scelta ha causato ai lavoratori, i costi ulteriori che ha caricato sui cittadini e il peggioramento dei servizi offerti”.
Secondo il sindacato, l’Aeroporto di Genova avrebbe bisogno di ben altro per uscire da una situazione di stagnazione e inerzia che si trascina da anni e che impedisce allo scalo genovese di essere un volano per lo sviluppo del territorio.
“Ma un vero e coerente piano di sviluppo, che noi chiediamo da tempo, richiede necessariamente il coinvolgimento serio e fattivo di tutte le istituzioni locali. Le quali invece preferiscono qualche dichiarazione ad effetto sotto le elezioni, per poi ricadere nel letargo e nella sostanziale complicità con i progetti di privatizzazione”, si legge ancora nella nota.
Poi le motivazioni per cui l’Usb giudica grave questa operazione: “Apre la strada alla privatizzazione totale dell’aeroporto, manca totalmente un piano serio di rilancio dello scalo e in assenza di questo rende nulle le garanzie offerte sulla salvaguardia dei posti di lavoro non solo dei due settori svenduti ma di tutto lo scalo”.