Genova. Si allarga l’inchiesta della Procura della Repubblica di Genova sulla mala gestione della raccolta differenziata dei rifiuti. Dopo i sette arresti di ieri, si apprende oggi che nella vicenda sarebbero coinvolti altri nomi eccellenti.
Ad iniziare dal generale dei Carabinieri Enzo Fanelli, ex comandante della Legione Liguria, indagato con l’accusa di truffa aggravata. Con Fanelli, che ora presiede la Commissione per la condizione generale del personale dell’Arma, è indagato, con la stessa accusa, anche l’ufficiale Massimo Milli, ex comandante della caserma dei carabinieri Vittorio Veneto a Genova.
Fanelli e Milli avrebbero risparmiato sui costi di smaltimento dei rifiuti prodotti dalla ristrutturazione della caserma Vittorio Veneto accordandosi con i dirigenti della municipalizzata Amiu e della ditta specializzata Switch, che avrebbero fatto figurare i detriti come rifiuti urbani provenienti dalla bonifica del territorio. Sarebbe avvenuto tra febbraio e marzo 2013.
Nel registro degli indagati sono iscritti anche l’ex direttore del carcere di Marassi Salvatore Mazzeo, attualmente a Torino presso il Provveditorato penitenziario, e la funzionaria del penitenziario di Marassi Marta Ghio. Per loro l’accusa è di abuso d’ufficio per aver fatto ritirare rifiuti elettronici passandoli come rifiuti urbani. Indagato anche Angelo Priarone, ex presidente della società Terme di Genova, con l’accusa di truffa aggravata.