Genova. Non solo la raccolta differenziata in buona parte di Genova e in alcuni piccoli comuni è a rischio ma anche derattizzazione e disinfestazione dei principali ospedali genovesi fino a che la Switch, i cui vertici sono oggi agli arresti domiciliari, non sarà in grado di nominare un nuovo rappresentante legale.
E’ questo ora il primo e principale nodo da scogliere a cui stanno lavorando da tutta la mattina gli uffici legali della stessa azienda, insieme a quelli di Amiu e della Comune di Genova. L’auspicio è che una soluzione arrivi entro la giornata di oggi. In caso contrario, buona parte della città da domani si troverà invasa da carta e cartone.
I sindacati questa mattina hanno incontrato l’assessore comunale all’Ambiente Italo Porcile, manifestando tutta la loro preoccupazione per il presente e soprattutto il futuro dei 129 dipendenti anche perché se il ‘commissario’, che potrà essere nominato dal consiglio di amministrazione della Switch avrà il potere di rapportarsi con gli enti coinvolti, occorrerà che la magistratura autorizzi il dissequestro dei mezzi per consentire il ritorno alla normalità.
Una partita a parte riguarda gli stipendi dei lavoratori, già tre le mensilità arretrate, e la liquidità dell’azienda. Sul punto i sindacati avevano già proclamato uno sciopero per il 18 marzo, che a questo punto verterà soprattutto su cosa accadrà nei prossimi mesi rispetto agli appalti esistenti e a quelli futuri con Amiu e non solo.
“La prima verifica in corso è capire se l’azienda sia in grado di continuare ad operare, nominando un rappresentante in grado di firmare verbali o autorizzazioni – conferma l’assessore comunale all’Ambiente Italo Porcile – se questo non avverrà nelle prossime ore abbiamo chiesto ad Amiu di chiedere al tribunale la nomina di un curatore per Switch per poter garantire il servizio pubblico”.
Tempi più lunghi, invece, per capire quale sarà il futuro: “Attualmente per quanto riguarda gli appalti per Amiu Switch sta operando in regime di proroga che proseguirà fino a quando la situazione per quanto riguarda gli affidamenti non sarà più chiara. Anche per quel che riguarda il futuro dei lavoratori – ha spiegato Porcile – abbiamo chiesto qualche settimana di tempo per avere un quadro più preciso”.