Genova. Rischia di diventare un dramma sociale per circa 120 lavoratori l’inchiesta giudiziaria che ha travolto i vertici di Switch, principale appalto di Amiu per la raccolta differenziata della carta e degli ingombranti. Questa mattina i dipendenti sono rimasti fermi nella sede dell’azienda in via Romairone a San Quirico riuniti in assemblea e hanno poi deciso di dirigersi verso palazzo Tursi. Niente raccolta carta e ingombranti a Genova e nei piccoli comuni come San Colombano, Avegno e Uscio dove in alcuni casi gestivano anche l’indifferenziata e in alcuni casi il porta a porta.
“L’azzeramento dei vertici aziendali – spiega Davide Caracausa Funzione Pubblica Cgil – ha portato al blocco dei conti e in parte dei mezzi e comunque in questa situazione di incertezza non possiamo uscire per la raccolta senza che qualcuno si occupi di assumersene la responsabilità legale”.
E così i dipendenti della Switch (circa 50) e della cooperativa sociale il Giglio (circa 70) che fino a pochi giorni fa protestavano per gli arretrati che che da un anno e mezzo arrivano con ritardi di due-tre mesi, oggi si trovano davanti a un dramma ben maggiore: quello di ritrovarsi senza stipendio, visto l’assenza di liquidità e senza lavoro.
“Chiediamo un intervento immediato che sblocchi la situazione con un’assunzione di responsabilità per riaccendere la macchina della raccolta – dice Caracausa – per questo serve un’interlocuzione immediata con Amiu, che rappresenta il 70% del fatturato delle due aziende, ma anche con il Comune di Genova”.
Amiu per Genova e la città metropolitana sono al lavoro per studiare piani di emergenza in modo da garantire il ripristino della raccolta. Insieme dovrà essere aperta al più presto una vertenza per tutelare i dipendenti attraverso l’attivazione della cassa integrazione e della clausola sociale nel caso i nuovo appalto vinto da Switch fosse assegnato a un’altra azienda.