Genova. E’ prevista a fine giugno l’apertura della nuova rampa di accesso alla sopraelevata da via Milano con l’immediatamente successiva chiusura e abbattimento dell’attuale rampa di via Cantore. Comincerà quindi in piena estate la fase più ‘hard’, destinata a cambiare nel giro di due anni la viabilità nella zona di San Benigno con la realizzazione del nuovo nodo che ha lo scopo di suddividere il flusso del traffico veicolare da quello dei mezzi pesanti , sia quelli provenienti dal ponente attraverso la strada a mare e lungomare Canepa sia soprattuto quelli che arrivano dalla A7 e sono diretti in porto.
E se comitati e commercianti temono per la chiusura della rampa di via Cantore e chiedono di studiare meglio il da farsi, il vice sindaco e assessore all’Urbanistica Stefano Bernini dice senza mezzi termini che non esiste un piano B: “L’abbattimento della rampa di via Cantore si rende indispensabile perché quello è l’unico spazio libero da cui far passare il viadotto che collegherà l’uscita del casello autostradale con il nodo di San Benigno e quindi il porto e lungomare Canepa. L’alternativa sarebbe stata abbattere uno dei due palazzi a fianco”
Da quest’estate chi proviene da via Cantore dovrà percorrere circa 700 metri in più per accedere alla sopraelevata grazie alla nuova rotatoria per snellire il traffico. Nulla cambia per chi arriva da Ponente da lungomare Canepa (su cui fra l’altro a fine mese parte la cauterizzazione per l’allargamento a sei corsie) che potrà accedere alla strada Aldo Moro tramite l’attuale elicoidale.
Dall’autunno invece, terminata questa fase (il lotto 1) con l’assegnazione dei lavori per il lotto 2 che prevede la realizzazione del nodo vero e proprio si entrerà nel vivo della fase più critica dei lavori, prima con la chiusura del collegamento diretto tra l’autostrada A7 e Lungomare Canepa che potrà essere raggiunto solo attraverso nella rampa elicoidale della A7.
Poi, nell’ultima fase, i lavori sulla rampa elicoidale impediranno ai veicoli provenienti da Lungomare Canepa di accedere direttamente all’autostrada A7: i veicoli, sia privati che merci, verranno instradati provvisoriamente attraverso Via Milano (carreggiata direzione Ponente), Via Albertazzi e l’elicoidale con il conseguente probabile insorgere di fenomeni di congestione veicolari sulle stesse vie e sulle relative intersezioni.
“Sarà quella veramente la parte più critica – spiega Bernini – che dovrà essere monitorata giorno per giorno dalla polizia municipale come sta avvenendo adesso con lungomare Canepa, in modo da valutare piccoli aggiustamenti in itinere. E’ evidente che in questa fase per i mezzi pesanti sarebbe decisamente consigliabile il percorso su lungomare Canepa e strada a mare verso ponente per andare a prendere l’autostrada direttamente a Cornigliano”.
Se tutto andrà bene alla fine del 2018 il nodo dovrebbe avere il suo volto nuovo con la separazione del traffico merci da quello privato. Ma c’è un incognita: “L’autorità portuale mentre noi procediamo con i lavori del nodo non ha neppure messo a gara la progettazione del collegamento tra la nuova rotatoria di San Benigno e il porto. Così in tutta questa fase varco Etiopia, che dovrebbe essere chiuso, resterà aperto con un notevole incremento dei disagi al traffico”.