Genova. Cgil, Cisl e Uil, dopo aver proclamato lo stato di agitazione del personale di Maersk, stanno programmando azioni di sciopero per i prossimi giorni.
Al centro della protesta la decisione dell’azienda di aprire le procedure di licenziamento per i lavoratori della sede di Genova. “Continua l’emorragia dell’occupazione dopo che nell’ultimo anno già 20 persone sono state ‘agevolate’ per uscire ‘volontariamente’ – si legge in una nota – Rammentiamo che la forza lavoro impiegatizia è passata da oltre 500 persone circa nel 2008 a 167 nel 2016. Le motivazioni che hanno indotto la multinazionale a dichiarare questi ulteriori esuberi sembrerebbero dovute all’indebolimento della domanda nel 2015. Peccato che negli anni precedenti dove l’azienda faceva utili importanti, la strategia per l’efficientamento era sempre e comunque quella di ridurre il costo del lavoro, anziché investire nel futuro della società”.
I sindacati ricordano a tutti l’impegno anche della Regione Liguria a supportare la multinazionale di Copenaghen nella costruzione del nuovo terminal di Vado. “E’ anche in funzione di tutto ciò che un ulteriore disimpegno di Maesrk dà un segnale molto preoccupante, per Genova in qualità di primo porto italiano che vede ancora una volta portar via del lavoro verso altri paesi europei e mondiali e forse in prospettiva per la Liguria stessa dove l’azienda prevede inserimenti a crescita zero”, termina la nota.