Genova. Si è incatenato alle grate di una finestra di Tursi per chiedere un lavoro a tempo indeterminato. Daniele Aloisio, 48 anni, è un ex lavoratore di Amiu Bonifiche. La maggior parte dei suoi colleghi, dopo mesi di proteste per i licenziamenti, avevano fatto causa all’azienda ottenendo il reintegro. Per Daniele ed altri due colleghi, la decisione di fare causa è maturata troppo tardi: non solo.
A differenza di altri non avrebbe maturato i 36 mesi di lavoro per ottenere la conversione del contratto a tempo indeterminato. Quindi da un anno e mezzo Daniele è senza lavoro: “Sono stato in tutte le agenzie interinali di Genova – racconta – e poi fino a Chiasso, ma niente. Gli incentivi alle assunzioni riguardano i giovani ma io ora ho settanta euro in tasca e non ho altro. Non so come andare avanti, voglio solo lavorare”. Nelle scorse settimane Daniele ha incontrato rappresentanti dell’amministrazione, dal vice sindaco Stefano Bernini all’assessore Piazza: “Tante belle parole ma non è successo niente, per questo sono qui”.
Daniele racconta anche del suo passato un po’ difficile: “Ero un giocatore, e per tre volte ho tentato il suicidio. Poi mi sono curato, sono andato in un centro per giocatori anonimi e ne sono uscito. Ora sono cinque anni che non gioco, chiedo solo di poter lavorare e di avere una mia dignità”.