Liguria. L’impianto di trattamento dei reflui fognari della Volpara non sarà dismesso: la maggioranza di centrodestra conferma la decisione anche stamane in consiglio regionale. Una tegola che si abbatte sui residenti della Val Bisagno e che provoca la reazione sconcertata di Rete a Sinistra.
“Tutto nasce dalla scelta gravissima della quarta commissione consiliare, che ha licenziato un aggiornamento al Piano di tutela delle Acque senza prendere in considerazione gli interventi già previsti nel Piano approvato dall’Autorità d’Ambito centro-est di Città Metropolitana di Genova – attacca il consigliere Gianni Pastorino -. Un vero e proprio blitz, passato nonostante il voto contrario di Rete a Sinistra e Partito Democratico, che vanifica in un attimo anni di lavoro e 6 milioni di investimenti per spostare il “fangodotto” dalla zona della Volpara a una più idonea, nei pressi di Cornigliano, lontana dalle case”.
Una scelta insensata, senza perifrasi, quella di non voler dismettere un impianto ormai obsoleto quando è già stata trovata la soluzione alternativa (e su cui si è già investito): “questa decisione annulla il miglioramento ambientale che si è tentato di conseguire attraverso il Piano di Tutela delle Acque – rincara Pastorino -; gli abitanti della Val Bisagno dovranno continuare a convivere con questo impianto di depurazione che crea moltissimi disagi e preoccupazioni”.
“Non esiste, allo stato attuale, una motivazione tecnica che avvalori questa decisione della maggioranza di centrodestra – prosegue Pastorino -. Crediamo di non essere molto lontani dal vero se diciamo che si tratta di una scelta esclusivamente politica: una manovra di destabilizzazione in cui, a pagare, saranno i cittadini”.