Genova. Si celebrerà a Genova il 24 maggio il nuovo processo d’appello nei confronti dell’ex questore di Genova Francesco Colucci, condannato a due anni e 8 mesi in primo grado e in appello per falsa testimonianza per le dichiarazioni rilasciante nel processo per i fatti della scuola Diaz.
Colucci nell’udienza del 21 gennaio di fronte alla corte d’appello aveva chiesto la ‘rimessione’ ad altra sede del nuovo processo dopo che la Cassazione aveva annullato la precedente sentenza.
L’istanza presentata dall’ex questore, difeso dall’avvocato Maurizio Mascia, prevede la possibilità di chiedere il trasferimento in caso di “gravi situazioni locali tali da turbare lo svolgimento del processo e non altrimenti eliminabili” che possano pregiudicare “la libera determinazione delle persone che partecipano al processo”.
Secondo l’ex questore del tempo del G8 insomma a Genova non ci sarebbe un clima sereno per il giudizio e per sostenere la richiesta erano stati citati anche articoli di stampa e dichiarazioni di alcune vittime della Diaz. Nel ricorso Colucci aveva scritto fra l’altro di aver rinunciato “perfino a difendersi evitando di partecipare alle udienze del processo a suo carico” per non dover subire “aggressioni a mezzo stampa” e aveva accusato i giudici che lo condannarono, in particolare quelli di secondo grado dicendo che l’attenzione dei media sarebbe stata “tale da impedire agli organi giudicanti nel loro complesso di essere imparziali forse temendo le urla di ‘vergogna’ come era accaduto ai giudici del tribunale di Genova” che nel processo di primo grado per la Diaz avevano assolto i vertici della polizia.
Ma ieri la sesta sezione della Corte di Cassazione gli ha dato torto dichiarando inammissibile il ricorso e condannando Colucci a un’ammenda di 2 mila euro. Anche se per Colucci arrivasse una nuova condanna il reato sarebbe ormai prescritto, ma l’ex questore potrebbe essere condannato a risarcire le parti civili.