La scoperta

Campasso, nel cantiere contestato spuntano due bombe e un misterioso edificio fotogallery

GLi ordigni scoperti dalla Drafinsub, incaricata da Rfi ad effettuare la bonifica preventiva dell'area

bomba campasso

Genova. Due bombe americane inesplose, precisamente due ordigni da 81 millimetri ad alta capacità con materiale compresso dentro, sono stati ritrovati tra ieri e oggi nel cantiere ferroviario del Campasso. Il ritrovamento è stato effettuato dalla ditta Drafinsub incaricata da Rfi di effettuare una bonifica preventiva dell’area, oggetti di intensi bombardamenti nel 1941.

Gli ordigni sono stati ritrovati ad appena venti metri uno dall’altro – a metà strada tra via Fillak e via del Campasso a poca distanza dal ponte Morandi. “Si tratta di ordigni molto pericolosi – spiega Renato Silvestre della Drafinsub – e a poca distanza abbiamo ritrovato anche un manufatto in mattoni, ma ci siamo dovuti fermare perché è troppo pericoloso procedere con i mezzi meccanici”.

I due ordigni, dopo un primo sopralluogo da parte del Genio Guastatori Torino, verranno rimossi all’inizio della prossima settimana. Poi si procederà ad ulteriori accertamenti “per capire se ve ne siano altri e soprattutto cosa contiene quello che appare come un deposito o un bunker”. Il cantiere, già oggetto di polemiche per le polveri che solleva rispetto alle vicine abitazioni, è al momento chiuso e a questo punto potrebbe rimanere fermo anche per parecchio tempo. La zona è presidiata dalla polizia per evitare che qualcuno tenti di accedere all’area.

“E’ da un anno che buttano detriti in quella zona, parlare di bonifica preventiva appare un po’ surreale”. E’ tranchant il commento di Mariano Passeri, abitante del Campasso che con la pagina Chiedi alla polvere del Campasso sta conducendo una battaglia per informare e tutelare la salute dei cittadini sommersi dalla polvere prodotta dalle ‘dune’ di smarino provenienti dal cantiere del nodo ferroviario. “Chiunque conosca un po’ la storia di questa zona – aggiunge Passeri – deve per forza sapere che la zona fu oggetto di pesanti bombardamenti e chi realizza questi lavori dovrebbe prima di tutto in informarsi”.

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