Sestri Ponente. Sono passati 12 anni da quando finì all’attenzione delle cronache genovesi per una brutta storia di riduzione in schiavitù. Era il 2004 quando T.A., cittadino albanese oggi 40enne, venne coinvolto nell’operazione “Harvest Season”. I Carabinieri di Sampierdarena, coordinati dal pm Piacente, riuscirono a liberare 15 ragazze romene segregate in case regolarmente affittate a Sestri, Pontedecimo, Sampierdarena, Molassana, Lagaccio e Rivarolo.
Le ragazze, alcune anche minorenni, erano state fatte entrare in Italia con documenti falsi e rinchiuse nelle abitazioni, dalle quali uscivano solo per prostituirsi. T. A. per quei fatti venne condannato, assieme ad altri 11 connazionali, per riduzione in schiavitù, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina, reati commessi tra il 2003 e il 2005 a Genova, Ventimiglia, Novi Ligure e Serravalle Scrivia.
Nei giorni scorsi la condanna della Corte d’Appello è divenuta definitiva: per questo i militari della Sezione Catturandi del Nucleo Investigativo di Genova hanno arrestato l’uomo nella sua abitazione di Sestri, dove si trovava agli arresti domiciliari, perché a dicembre 2015 era stato arrestato per detenzione e spaccio di droga.
T. A., che si trova ora nel carcere di Marassi, dovrà scontare 4 anni e 7 mesi di reclusione.