Genova. Avevano convinto diverse giovani ragazze romene che lavoravano nei night a venire in Italia per prostituirsi allettandole con gli alti guadagni che avrebbero ottenuto. Ma non era così: una volta messe in strada, soprattutto nella zona di Sampierdarena, alle giovani restava poco e nulla se non le minacce e l’imposizione di dover accettare rapporti non protetti e prestazioni sessuali di tutti i generi a prezzi sempre più bassi per restare competitive sul mercato.
A capo dell’associazione a delinquere, che ha portato questa mattina a 4 arresti convalidati dal gip, c’era la “bunica”, la nonna, 61 anni che gestiva il giro insieme a due dei tre figli e a un cugino.
Le indagini delle squadra mobile di Genova, coordinate dal dirigente Annino Gargano, sono durate circa un anno tra appostamenti e indagini di tipo tecnico, dove è stato scoperto fra l’altro che i proventi dello sfruttamento in parte andavano in Romania a favore dei restanti membri della famiglia, in parte per acquistare preziosi ma soprattutto per consentire all’anziana di giocare al bingo e alle slot machine. Dalle intercettazioni risulta che in una sera avrebbe perso tutti insieme 3 mila euro.
Persino la nuora viene fatta prostituire fino al sesto mese di gravidanza e quando deve abbandonare la strada, decidono di sostituirla con la nipote ma la madre (unica tra le figlie della 61 enne a non essere parte del giro di sfruttatori) si ribella e fa denuncia. Verrà poi convinta a ritrattare tutto ma gli inquirenti hanno raccolto nel frattempo sufficienti prove per procedere agli arresti che sono stati eseguiti questa mattina. A finire in manette Muntean Marioara (61 anni), la figlia Dana di 40, il figlio Nicu di 35 e un cugino di 29 anni.