Genova. Attualmente sono poco meno di un migliaio, 930 per la precisione, le persone ospitate nel sistema di prima accoglienza sul territorio comunale genovese, ai quali si aggiungono altre 177 persone nella rete “Sprar” quella cosiddetta di seconda accoglienza.
Sono questi i dati resi noti dall’assessore al welfare del Comune di Genova, Emanuela Fracassi, nel corso della commissione dedicata ad approfondire la situazione di accoglienza, con particolare riferimento a Via Caffaro e Via Edera.
“Gli sbarchi nel 2014, in Italia, sono stati 170mila mentre, nel 2015 abbiamo assistito a una lieve diminuzione, nel nostro paese sono arrivate 153mila unità. Su un totale di 1300 posti in provincia di Genova sono transitate circa 3mila persone tutte identificate nel centro di Coso Perrone e, successivamente, trasportate nelle strutture gestite dalle associazioni in convenzione con la prefettura di Genova secondo standard ben definiti a livello nazionale”.
L’assessore ha fatto il punto anche sulle misure che il Comune di Genova, in accordo con la Prefettura, ha messo in campo sul tema dell’integrazione. “Abbiamo aderito a un protocollo di intesa – ha spiegato Fracassi – per le attività di volontariato dei migranti nei municipi cittadini. Attualmente in questo progetto sono impegnate già 120 persone e altre 40 che inizieranno a breve”.
A queste attività si uniscono anche altre iniziative volte all’integrazione. Alcune previste dalla convenzione con la Prefettura, come i corsi di alfabetizzazione per l’insegnamento della lingua italiana, assieme ad altre, come le visite ai musei cittadini, utili per una migliore consapevolezza del territorio in cui si è stati accolti.