Genova. Le pachine “anti barboni” di piazza Manzoni, in val Bisagno, sono tornate di nuovo al centro dell’attenzione, questa volta in aula rossa. A presentare un’interrogazione a risposta immediata è stato il capogruppo di Fds, Antonio Bruno.
“Purtroppo misure come queste sono state prese in tutta Europa, basti pensare ai chiodi davanti ad alcuni edifici a Londra – ha esordito il consigliere – i braccioli al centro delle panchine di piazza Manzoni sono stati giustificati per motivi di sicurezza, sia per la vicinanza al Bisagno e il relativo pericolo di esondazione durante le piene, sia perché la zona sarebbe frequentata da delinquenti. Sinceramente non credo che la soluzione messa in atto possa risolvere questi seri problemi, che necessitano di risposte sociali concrete a cui dobbiamo pensare tutti insieme”.
Come in precedenza aveva già fatto il presidente della Commissione Welfare del Comune di Genova, Cristina Lodi, anche l’assessore Gianni Crivello ha preso le difese del Municipio. “La giunta ha avviato tantissimi progetti a favore dei più deboli, più volte anche devolvendo i gettoni di presenza – ha spiegato – le panchine non sono certamente ‘contro’ i senzatetto, ma per cercare di frenare il fenomeno della delinquenza, purtroppo presente in una piazza frequentata da bambini e famiglie per via della presenza di un asilo. Lo dimostrano anche i numerosi interventi effettuati nella zona dalle forze dell’ordine”.
Crivello ha parlato di persone ubriache e moleste, che spesso creano problemi alla quiete pubblica. “La tutela dei cittadini più deboli si garantisce anche con la vivibilità di quella piazza e spero che le polemiche non dipendano dall’appartenenza politica della giunta municipale”, ha concluso, ribadendo il grande impegno messo in campo dal Municipio.
“Non si tratta assolutamente di un attacco politico e il problema è relativo all’intervento in questione perché non ritengo che il bracciolo vada a contrastare il fenomeno della delinquenza – ha concluso Bruno – per quanto riguarda il resto, sono disponibile nel collaborare per qualsiasi iniziativa sociale venga intrapresa in futuro”.
Il primo a sollevare polemiche sulle nuove panchine era stato il portavoce metropolitano dei Verdi, Angelo Spanò, a cui avevano risposto il presidente della Commissione Welfare del Comune di Genova, Cristina Lodi, e il presidente del Municipio Bassa Val Bisagno, Massimo Ferrante, che ha fatto installare le strutture dissuasive sulle panchine di piazza Manzoni.