Lettera al direttore

Liguria Ranibow: “Il consigliere De Paoli come Maga Magò”

“Io ho detto che se avessi un figlio gay non lo brucerei in una caldaia”, questa la smentita del consigliere regionale De Paoli, salito sulla ribalta nazionale dopo la sua pesantissima affermazione omofoba detta proprio ai genitori di figli omosessuali della associazione Agedo, che avevano partecipato alla audizione assieme al Coordinamento Liguria Rainbow.

La smentita ricorda le parole di Maga Magò “non avevamo detto: niente draghi viola”! Maga Magò nel duello di magia contro Merlino, si trasforma in drago nonostante la seconda regola da lei proposta dica: “non cose immaginarie come draghi verdi e roba simile”.

Il consigliere De Paoli (Lega Nord) si era distinto per aver scelto un ruolo polemico, sforzandosi di sostenere il modello di famiglia tradizionale anche con arditi paragoni tra rapporto uomo donna e forze elettriche in termini di polo positivo e polo negativo che si attraggono… Aveva minimizzato il peso del linguaggio sessista nella diffusione della violenza maschile (troia non è un’offesa, insomma) ma a mettere a rischio la sua permanenza in Regione è stata l’affermazione: “se avessi un figlio gay lo metterei in una caldaia e lo brucerei” detta alla fine della audizione parlando con i genitori di Agedo, affermazione che è stata immediatamente ripresa da stampa e rappresentanti politici.

Rete Lenford e Agedo ne seguiranno gli sviluppi legali, ma in molti hanno già chiesto le dimissioni di De Paoli dal consiglio regionale. L’audizione era stata richiesta dal Coordinamento Liguria Rainbow – rete che raggruppa le principali associazioni lgbt, laiche e femministe – alla Commissione Salute e Sicurezza sociale in relazione alle mozioni “anti gender” approvate dalla Regione Liguria.

Siamo andati con intento e atteggiamento dialogante nel rispetto della nostra carta degli intenti che recita: “la conoscenza delle differenze e il confronto diretto porta al superamento delle paure che sono alla base di sessismo omofobia e tutte le forme di discriminazione”. Abbiamo trovato ascolto, toni pacati e tante domande, tant’è che l’audizione è durata due ore nelle quali tutti noi ‘auditi’ abbiamo parlato e risposto ai vari quesiti con spirito collaborativo. In conclusione abbiamo espresso la nostra disponibilità ad essere interpellati per quanto riguarda la legge sulla famiglia, dal momento che di famiglie ce ne sono tante, sottolineando l’importanza che i legislatori tengano conto del quadro reale e non ideale in cui la società vive.

Coordinamento Liguria Rainbow

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