Genova. Tre chilogrammi di focaccia, caffè e vino bianco per la colazione dei lavoratori della Kavo Promedi che continuano il presidio in difesa dei macchinari ancora in fabbrica dopo il blitz dell’azienda di una settimana fa che aveva fatto arrivare alcuni tir per smantellare gli impianti senza nemmeno aver consegnato ai lavoratori le raccomandate che avviano la procedura di mobilità.
Oggi una decina di rappresentanti del Comitato Lavoro di Possibile, insieme al deputato Luca Pastorino e al consigliere comunale Gianpaolo Malatesta, hanno portato viveri e soprattutto solidarietà ai 16 lavoratori dell’azienda che fabbricava fino a una settimana fa seggiolini per dentisti.
Dello stabilimento genovese, parte del gruppo tedesco Kavo, oggi rimane poco e niente: “Quel che ci è rimasto è davvero poco – raccontano i lavoratori agli attivisti di Possibile – ma lo faremo valere al tavolo di lunedì per strappare il più possibile”. Almeno questo, dicono, “dopo che ci hanno distrutti” raccontano gli operai. “Venire qui ogni giorno è una tortura, e speriamo di arriva all’accordo presto, ma se per noi è finita chiediamo che le istituzioni si muovano affinché questo non accada mai più”.
Lunedì mattina i lavoratori Kavo sciopereranno con un corteo che dalla fabbrica arriverà alla rotonda di Nervi, insieme ai colleghi della ‘Kavo Italia’, il reparto commerciale che al momento non viene toccato da quella che per l’azienda tedesca è solo un “riorganizzazione” ma che per 16 famiglie è diventato un dramma da un giorno all’altro”. “Ho chiesto di spostare la commissione a Tursi di lunedì mattina – spiega Malatesta – in modo che i consiglieri e i rappresentati delle istituzioni possano partecipare. Io in ogni caso sarò qui”.
E lunedì pomeriggio alle 14 in Confindustria partirà la trattativa dove sindacati e istituzioni sperano di strappare quello che tutti definisco un “risarcimento” per la ferita fatta ai lavoratori e tutta la città.
leggi anche

Kavo Promedi, da Tursi condanna unanime al comportamento dell’azienda tedesca “che scappa via di notte”
