Accordo

Industria alimentare, firmato il nuovo contratto: riguarda circa mille lavoratori in Liguria

cgil flai

Genova. Centocinque euro di aumento in una fase storica di deflazione spalmati su quattro anni. Due tranche di aumento già nel 2016 (20 euro a gennaio e 15 euro al 1 ottobre): obiettivo questo che sembrava impossibile raggiungere. Venerdì sera, dopo tre giorni di trattativa ininterrotta, è stata siglata l’intesa per 400 mila lavoratori delle industrie alimentari, di cui circa un migliaio in Liguria.

La trattativa era iniziata mercoledì 10 febbraio ma sembrava incagliata. È ripresa grazie a una tornata di iniziative decise a livello nazionale con diverse modalità per territorio.

“Proprio la compattezza dei lavoratori ha consentito ai sindacati di spazzare via dal tavolo le condizioni di Federalimentare che ritenevamo inaccettabili: aumento non basato sui minimi tabellari, stravolgimento dell’orario di lavoro che le imprese puntavano a calcolare su base annua, contrattazione di secondo livello a costi invariati”, spiega Laura Tosetti, segretario generale di Flai-Cgil Genova. Gli aumenti previsti verranno erogati esclusivamente sui minimi contrattuali così da garantire la centralità del contratto collettivo nazionale.

Un punto qualificante del contratto riguarda quei lavoratori che perdono il posto quando la pensione non é troppo lontana. Su questo i sindacati hanno ottenuto la creazione di un Fondo che interverrà per sostenere chi perdesse il posto a due anni dalla pensione. Un altro punto dell’accordo riguarda chi dovrà passare da full time a part time per motivi di riorganizzazione aziendale. Con un doppio obiettivo: tutelare chi ha dei problemi, ma dall’altro creare una specie di “fondo generazionale” che può essere utile per assumere giovani lavoratori.

Di particolare rilievo è il congedo retribuito per le donne vittime di violenza: previsto dalla legge in tre mesi, nel nuovo contratto dell’industria alimentare raddoppia a sei mesi “È anche un modo per mandare un messaggio al Paese attraverso lo strumento che abbiamo noi: il contratto nazionale”, spiega Tosetti.

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