Genova

Ilva, tavolo tecnico per i lavori di pubblica utilità. Ma è scontro tra Bernini e la Fiom

È quanto è emerso al termine dell'incontro che si è svolto oggi in Regione Liguria con i rappresentanti dei lavoratori e i sindacati

cronaca

Genova. Un tavolo tecnico locale con Regione Liguria, Comune di Genova, Città metropolitana, azienda, rappresentanti dei lavoratori e sindacati per “l’attivazione dei lavori di pubblica utilità e per aggiornare un nuovo incontro a livello locale tra i firmatari dell’Accordo di programma per monitorare l’evolversi del Tavolo nazionale tra governo e parti sociali al fine di individuare risorse finanziarie specifiche per garantire il livello di reddito anche dopo il 30 settembre 2016, nel pieno rispetto dell’Accordo di programma”.

È quanto è emerso al termine dell’incontro che si è svolto oggi in Regione Liguria con i rappresentanti dei lavoratori e i sindacati per illustrare l’esito dell’incontro del tavolo tecnico del 18 febbraio presso il Mise in cui è stata confermata la compatibilità dei contratti di solidarietà con i lavori di pubblica utilità. Questi ultimi, da qui a settembre, saranno attivati grazie alle risorse di Società per Cornigliano.

“L’esito dell’incontro di oggi è senza dubbio positivo – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico Edoardo Rixi – il tavolo tecnico servirà per individuare i numeri e i tempi, in modo concreto e rapido, dell’attivazione dei lavori di pubblica utilità e rinnovare al Governo la richiesta di ulteriori risorse per continuare a garantire il reddito dei lavoratori anche dopo il 30 settembre”.

“I tre punti concordati con il viceministro Bellanova si sono realizzati – commenta il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro – l’accordo di programma è valido, i contratti di solidarietà esistono e sono compatibili con i lavori di pubblica utilità e la Società per Cornigliano è autorizzata a finanziare questi meccanismi. Oggi si è realizzato politicamente il primo passo, nei prossimi giorni entreremo nel merito tecnico per far partire il più velocemente possibile i lavori”.

Questi 800 mila euro che verranno utilizzati e che costituiscono una piccola parte del bilancio di Società per Cornigliano – chiarisce l’assessore comunale allo Sviluppo economico Emanuele Piazza – non sottrarranno risorse per la riqualificazione del quartiere così come è stata progettata per i prossimi due anni. Nel frattempo c’è l’impegno comune di monitorare la situazione in vista di un grosso passaggio, costituito dalla vendita di Ilva, al fine di trovare risorse specifiche dopo settembre. Insieme alla Regione come Comune andremo a Cornigliano a rassicurare i cittadini in questo senso e spero che società Società per Cornigliano faccia lo stesso”.

Unica voce fuori dal coro quella del vicesindaco di Genova Stefano Bernini che è anche vicepresidente di Società per Cornigliano che ha ribadito la sua contrarietà all’utilizzo di quelle risorse che a suo avviso sarebbero sottratte ai corniglianesi:”Non sono disponibile a tornare tra i cittadini di Cornigliano e dire che l’anno scorso avevo raccontato una bugia quando avevamo assicurato che non sarebbero più state sottratte risorse dai fondi stanziati per la riqualificazione del quartiere. Non voterò mai una cosa del genere: mi si deve convincere del contrario e mi pare che sia difficile. Posso anche rimettere nelle mani del sindaco il mio mandato di amministratore di Società per Cornigliano come rappresentante del Comune di Genova, se Doria ritiene che debbano essere fatte altre scelte”.

“E’ una questione di principio – ribadisce Bernini che aveva già chiaramente espresso la sua posizione nelle scorse settimane – i patti vanno rispettati non soltanto per quanto riguarda i lavoratori ma anche i cittadini: non si può giocare a scaricare tra i poveri il costo degli accordi. Se deve esserci un intervento, deve essere aggiuntivo e le risorse devono essere trovate altrove, altrimenti è facile farsi belli con i soldi degli altri”. Per il vicesindaco è la Regione Liguria che “ha tra le proprie competenze quella del sostegno ai lavoratori. Se i soldi necessari sono così pochi come dice l’assessore Rixi, allora si possono trovare nel bilancio della Regione anziché andare a chiederli ai corniglianesi che già erano stati chiamati in causa nel 2014 su una situazione identica, assicurando che sarebbe stata l’ultima volta”.

Duro l’affondo della Fiom nei confronti del vicesindaco: “Bernini è arrivato qui con tre magliette, per cinque minuti faceva il vicesindaco, per altri cinque il vicepresidente di società per Cornigliano e per altri cinque l’abitante di Cornigliano avendo l’obiettivo di far saltare l’accordo di oggi. Credo che sia un comportamento scorretto perché in una trattativa devo sapere chi ho di fronte. Non credo che si possa utilizzare società per Cornigliano per campagne elettorali”.

“Stiamo studiando il bilancio della società – spiega il segretario della Fiom – e abbiamo notato che vengono distribuite risorse per festival, associazioni ed eventi. Sarà anche legittimo ma mi sembra un modo scorretto di utilizzare quei soldi. E in ogni caso prima viene il salario dei lavoratori, poi semmai tutto il resto, visto che società per Cornigliano è nata grazie all’accordo di programma e non per altri scopi”.

Per il segretario genovese della Fiom il Comune di Genova e il vicesindaco avrebbero dovuto intervenire prima sul Governo: “Quando era il momento di fare la battaglia per chiedere al Governo le risorse per i lavori di pubblica utilità Bernini si è nascosto. Ora che il Governo ha deciso legittimamente di utilizzare le risorse di società per Cornigliano, che gestisce fondi che arrivano dallo Stato, si lamenta. Poteva lamentarsi prima. Non si può a fine partita dire che non si era d’accordo su come si è giocato. Siccome è il vicesindaco di questa città se non è d’accordo si dimetta dalla sua giunta“.

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