Cronaca

Ilva, il Pd fa ‘pace’ con la Fiom. Grondona: “Lavori di pubblica utilità per riqualificare Cornigliano”

Il presidente del Municipio Spatola: "Giusto farlo, ma non basta. Devono partire anche interventi strutturali". Tutti d'accordo: "Chiedere a Governo e Regione di reintegrare risorse".

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Genova. “Non chiediamo assistenza: sennò ci accontenteremmo del 70% fino a settembre. Vogliamo lavorare. Per i lavori di riqualificazione del quartiere perché non utilizzare le braccia che ci sono già, quelle dei lavoratori dell’Ilva? Altrimenti sono d’accordo che non possiamo fare la guerra tra poveri. E’ possibile che 100-150 lavoratori possano possano lavorare per il quartiere?” L’ex segretario della Fiom genovese Franco Grondona lancia il sasso per stoppare la polemica sull’utilizzo delle risorse di Società per Cornigliano per i lavori di pubblica utilità dei lavoratori dello stabilimento di Cornigliano.

Lo ha fatto nel corso dell’incontro pubblico organizzato dal Pd per fare il punto della situazione dell’Ilva a cui hanno partecipato il parlamentare del Pd Lorenzo Basso, l’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Genova Emanuele Piazza, il segretario del Pd di Genova Alessandro Terrile, Mario Margini, responsabile del Forum Lavoro del Pd e il consigliere regionale Giovanni Lunardon, oltre al presidente del municipio Medio Ponente Giuseppe Spatola, ad alcuni rappresentati dei comitati di Cornigliano e i sindacati.

E’ stata l’assemblea pubblica che ha sancito, almeno per ora, la “pace sociale” tra la Fiom e il Pd, dopo i durissimi attacchi dei “giorni dell’Ilva”. Ora su un punto sembrano tutti d’accordo: quello di chiedere al Governo (e per il Pd anche alla Regione) di reintegrare le risorse, circa 800 mila euro, che società per Cornigliano anticiperà per l’attuazione dei lavori di pubblica utilità da qui a settembre. Secondo quanto trapela, dopo l’incontro di mercoledì gli uffici del Comune sono già al lavoro e gli lpu sono quasi pronti per partire, nonostante la contrarietà del vicesindaco e vicepresidente di Società per Cornigliano Stefano Bernini, che non era però presente all’incontro. La guerra tra poveri non la vuole nessuno, sarebbe una sconfitta per l’intera città.

E così il presidente del Municipio medio ponente Giuseppe Spatola raccoglie la provocazione di Grondona a “guidare una ruspa per chiedere al Governo di reintegrare le risorse di società per Cornigliano”. “E’ giustissimo che i lavori di pubblica utilità vengano fatti – precisa Spatola – ma non vorrei che ci fossero troppe semplificazioni nel senso che una parte dei lavori possono essere fatti attraverso i lavori di pubblica utilità, altri no. Qualche esempio? L’abbattimento e il trasferimento della rimessa Amt per realizzare una grande piazza, la bonifica delle aree intorno a Villa Bombrini con la realizzazione di un palazzetto dello Sport e altri interventi di carattere infrastrutturale non possono essere realizzati dal pur qualificato lavoro dei dipendenti Ilva. Ma il problema è un altro – dice ancora Spatola se in questi dieci anni questa riqualificazione fosse stata realizzata non saremmo neppure qui a parlare. E ora potremmo essere sulle ruspe con voi”.

Sulla polemica con il vicesindaco Bernini, che però non è mai stato nominato, è intervenuto anche Mario Margini che ha definito la polemica “pretestuosa” precisando che “di soldi a Cornigliano bisogna spenderne tanti, ma questa soluzione serve a risolvere un problema”.

Nel clima di ‘pace’, tutti concordano anche su un altro punto: le aree dell’Ilva, quelle già liberate e quelle inutilizzate, devono essere cedute esclusivamente per uso industriale: “Le aree in concessione – ha detto il segretario del Pd Alessandro Terrile – devono rimanere per la siderurgia, e se non servissero più comunque devono avere una destinazione industriale”.

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