Dopo l'accordo

Ilva-Ansaldo, domani via ai carotaggi con l’incognita inquinamento

Analisi a una profondità di 8 metri. Se l'esito fosse negativo il rallentamento dei tempi dovuto alla bonifica potrebbe far saltare accordo

Genova. Cominceranno domani i carotaggi nell’area esterna allo stabilimento Ilva di Cornigliano, attualmente adibita a parcheggio per i dipendenti, dopo l’accordo ufficializzato venerdì tra Ansaldo Energia ed Ilva in amministrazione straordinaria che assegna ad Ansaldo Energia uno sbocco a mare a Cornigliano e la possibilità di realizzare un grande capannone dove assemblare le nuovi maxi turbine.

E’ questa l’ultima incognita da sciogliere prima del sì definitivo al progetto. I carotaggi arriveranno a una profondità di 8 metri e le verifiche di compatibilità ambientale e geologica. Il timore è che il terreno lì sono sia inquinato e la bonifica, al di là dei costi, per Ansaldo energia richiederebbe tempi troppo lunghi. La settimana scorsa l’amministratore delegato Giuseppe Zampini è stato chiaro: “La legge ci impone di fare delle trivellazioni profonde 8 metri anche se a noi serve solo un metro, nel caso risultassero sostanze inquinanti saremo costretti ad andarcene, perché non possiamo permetterci di attendere ancora.

In caso positivo avremo l’autorizzazione a costruire entro i 90 giorni previsti dalla legge”. Per quanto riguarda il lavoro sulle banchine, come stabilito dall’accordo di programma sarà utilizzato lo scarico e il carico del materiale, personale Ilva, ma si tratterà al massimo di una decina di persone, e se parla tra due anni.

Per aggirare il problema dei limiti imposti dal cono aereo all’altezza delle gru a bordo delle navi, le turbine potrebbero essere trasportate a bordo di chiatte in un altro terminal del porto di Genova per l’imbarco, per esempio il terminal Messina.

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