Ieri in Commissione II si è avuto un saggio della distanza abissale tra la narrazione della Giunta Toti e la situazione reale in cui versa la Liguria. Il tema delle condizioni delle carceri ne è solo un esempio, tra i tanti che si potrebbero raccontare. Basta ascoltare i dati allarmanti riportati in audizione dal segretario regionale del SAPPe Michele Lorenzo. Nel 2015 la Polizia Penitenziaria ligure ha gestito più di 1500 eventi critici in carcere, tra i quali 595 atti di autolesionismo, 195 manifestazioni di proteste varie, 11 incendi dolosi, 50 danneggiamenti, ma il dato più sconcertante – ha spiegato Lorenzo – sono i 2 suicidi avvenuti a Marassi e Sanremo e i 45 tentati suicidi scagionati dal poliziotto di turno. Un dato, questo, in aumento rispetto al 2014, quando i tentativi di suicidio furono 32.
“Numeri spaventosi che destano gravissima preoccupazione” spiega la portavoce M5S Alice Salvatore, che pone anche l’accento sulla drammatica situazione igienico-sanitaria negli istituti penitenziari liguri. “Abbiamo assistito in questi mesi a ripetute visite nelle carceri da parte del governatore Toti, dell’assessore Viale e di altri esponenti della Giunta, eppure non sono mai state attuate misure e proposte concrete per fronteggiare la situazione, né esiste ancora forma di prevenzione sanitaria per i poliziotti in servizio. I problemi delle carceri, così come tutte le emergenze della Liguria, non si risolvono con passerelle elettoralistiche ma con azioni e, soprattutto, atti concreti”.
Il MoVimento 5 Stelle è solidale con il SAPPe e rinnova la sua battaglia per il rispetto delle condizioni minime di dignità e salute per poliziotti e carcerati all’interno delle mura penitenziarie. Emblematico il caso di La Spezia, come racconta il consigliere regionale M5S Francesco Battistini. “In questo carcere operano 135 agenti, invece dei 179 previsti, alle dipendenze di un solo commissario, quando dovrebbero essercene 4 a pieno regime. Oltre alle normali mansioni all’interno del carcere, questi agenti si trovano a svolgere attività extra di scorta e vigilanza, come, ad esempio, il controllo sulle misure di restrizione come gli arresti domiciliari. Non solo – prosegue Battistini – Sono in netto aumento i casi di detenuti con problemi psichiatrici e mancano specialisti in grado di evitare tutti quei casi di autolesionismo e sciopero della fame che oggi non si contano, senza contare il numero di celle sfasciate per escandescenze del detenuto.
Le cose non vanno meglio nel Savonese. Oggi il portavoce Andrea Melis sarà a Cairo Montenotte per visitare la scuola di formazione personale penitenziario. “Un’occasione per rendersi conto da vicino della situazione e incontrare chi tutti i giorni ha a che fare con il problema – spiega Melis – Ma, a differenza di Toti & C., la nostra visita non sarà solo passerella ma uno strumento di comprensione che poi dovrà tradursi in azioni politiche di pressione a livello istituzionale perché la Liguria, e l’Italia in generale, si allinei alle condizioni carcerarie di un Paese civile. Perché, come diceva Voltaire, la civiltà di un popolo si misura dalle sue carceri”.
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