Pochi fondi

Borse lavoro per disabili, 300 a rischio: l’allarme della Città Metropolitana

disabile

Generano 30 assunzioni all’anno – quasi il doppio quando il mercato del lavoro era meno critico – e danno a tutti i partecipanti percorsi concreti per l’inclusione sociale e l’autonomia. Sono le borse lavoro per le persone con disabilità intellettive e psichiche che la Città metropolitana di Genova finanzia, con risorse del Fondo regionale disabili, nelle convenzioni stipulate a partire dal 2000 con le Asl 3 e 4 e l’UCIL del Comune di Genova. Sono destinate a 300 persone e sono insostituibili per avvicinarle al lavoro, costruendo e mantenendo progetti di vita e autonomia.

Questi strumenti fondamentali per l’inclusione, il futuro e la dignità delle persone con gravi disabilità, rischiano però di interrompersi per mancanza di fondi, come è emerso dalla conferenza stampa del consigliere delegato Adolfo Olcese della Città metropolitana con lo staff tecnico dell’ente e i rappresentanti delle Consulte regionale e comunale per la tutela dei diritti delle persone disabili, Roberto Bottaro e Francesco Ronsval. “Condividiamo la forte preoccupazione delle Consulte – dice Adolfo Olcese – e per affrontare questa grave criticità gli uffici del nostro ente hanno presentato da mesi una specifica proposte alla Regione, che però finora non ha avuto alcuna risposta.”

Per coprire le borse lavoro nelle convenzioni con le Asl e il Comune di Genova (che mettono a disposizione personale specializzato) la Città metropolitana utilizza infatti le risorse dal Fondo Disabili della Regione previsto dalla legge 68/99 e alimentato dai contributi delle aziende e dalle sanzioni per quelle inadempienti al collocamento obbligatorio. Il fondo si è però molto ridotto, per i mutamenti normativi che hanno ristretto il numero delle aziende vincolate ai versamenti e per le sospensioni degli obblighi, nella crisi, di un numero sempre maggiore di imprese.

“Oggi il fondo è meno di un terzo degli anni scorsi – dice Olcese – e da 450.000 euro siamo passati a 138.000. Una somma sufficiente solo per quattro mesi a finanziare le borse lavoro per le persone con disabilità intellettive e psichiche, dal novembre scorso alla fine di febbraio. La Regione Liguria, inoltre, erogando le risorse ha comunicato che nel 2016 non ne avrebbe trasferite altre per questa destinazione”. La Città metropolitana potrebbe però – è questa la proposta concreta – riuscire a finanziare le 300 borse lavoro con altri fondi perché “nel bilancio – spiega Olcese – ci sono 232.000 euro di risparmi sulle somme che la Regione ci ha trasferito nel 2015 per gli appalti dei centri per l’impiego e del collocamento disabili che ci permetterebbero di pagare le borse lavoro sino al 31 ottobre prossimo, proseguendo progetti, attività e inserimenti”.

Finora però non sono arrivate risposte e siccome il tempo stringe e la preoccupazione di sciogliere questo nodo cresce “abbiamo deciso – dice Adolfo Olcese – di inoltrare la proposta già avanzata a livello tecnico dai nostri uffici nei mesi scorsi direttamente all’assessore regionale Berrino, per condividerla anche politicamente e darvi una rapida attuazione”. La possibilità di utilizzare per le borse lavoro i 232.000 euro di fondi regionali risparmiati e già a bilancio “farebbe proseguire il servizio – conclude Olcese – sino a fine ottobre, quando scadranno tutti gli appalti della Città metropolitana sui centri per l’impiego e il collocamento obbligatorio. Allineare a questa scadenza anche le borse lavoro per le persone disabili agevolerebbe anche la possibilità per la Regione di programmare per tempo il futuro di tutti questi servizi fondamentali”.

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