Rapallo. La variante Gianelli è stata approvata dal consiglio comunale di Rapallo intorno a mezzanotte, dopo quattro lunghe ore di discussione e numerosi dubbi e preoccupazioni espressi dalla minoranza circa il futuro dell’attività didattica all’interno dell’istituto. Al momento della votazione, infatti, l’opposizione è uscita dall’aula (Capurro, Costa, Ricci, Tassara e Solari), ad esclusione del capogruppo del Pd, Mauro Mele, che si è astenuto. Un consiglio comunale molto acceso, dove non sono mancate frecciate da una parte all’altra, tanto che il presidente Mentore Campodonico è dovuto intervenire diverse volte per riportare l’ordine in aula.
Le perplessità maggiori, oltre che sulla “colata di cemento”, sono state espresse sulle garanzie contenute nella convenzione, precisamente nell’articolo 10 (comma 3 e 4). In questo documento, infatti, l’istituto Gianelli, attualmente in crisi e a rischio chiusura, si impegna a continuare l’attività scolastica per vent’anni. “Ma qui arrivano le note dolenti – hanno spiegato i consiglieri d’opposizione – nelle garanzie, infatti, c’è scritto che in caso di anticipata cessazione dell’attività didattica, il Comune riceverà in comodato d’uso gratuito la nuova palestra, il campetto da calcio e un’area ludico ricreativa. Perché non è inserita la cosa più importante, cioè la scuola? Tutti vogliamo la stesso cosa, ma alcuni sono fiduciosi, mentre noi abbiamo fortissimi dubbi su questa convenzione”.
Proprio per cercare di ottenere più garanzie sono stati presentati tre emendamenti proposti da Mauro Mele (Pd), Giovani Solari (M5S) e Armando Ezio Capurro, ma bocciati dalla maggioranza, che ha chiamato in aula l’architetto Sancineto per spiegare gli interventi che verranno realizzati e l’avvocato Luigi Cocchi, che si è occupato della parte legale e burocratica della faccenda.
“Non è una variante urbanista tradizionale perché avendo come parti un proponente, un proprietario e il Comune, non ricade nell’ambito del diritto privato, ma di quello pubblico – ha spiegato l’avvocato – lo scopo era quello di vincolare i soggetti al proseguimento di un’attività, in questo caso didattica, e le garanzie che abbiamo inserito sono le migliori. Quello che infatti può sembrare puro esercizio di dialettica, ha invece fini ben precisi. In caso di non ottemperanza, infatti, le parti possono rompere la convenzione e questo significherebbe che tutte le opere edilizie perderebbero le concessioni. Mi sembra un ottimo deterrente”.
La spiegazione non ha convinto i banchi dell’opposizione, mentre la maggioranza ha difeso il progetto. “Non abbiamo tempo da perdere perché la scuola rischia di chiudere se non interveniamo subito e il pericolo è di mettere improvvisamente 350 studenti per strada, insieme ai loro insegnanti – ha concluso la discussione il sindaco Carlo Bagnasco, che non ha risparmiato frecciate a Capurro – io sono positivo e fiducioso e in questa vedo un’ottima convenzione”.
Per quanto riguarda l’attuale master plan, prevede 54 box su 3 piani (ridotti dai 74 del progetto precedente), la palestra, un’area verde tra l’autorimessa in via Bolzano e l’allargamento di un tratto di questa strada (per una lunghezza di 25 metri) dove saranno collocati 7 posti auto pubblici e alcuni stalli per i motorini. Interventi previsti anche sulla Casa del Sacerdore e su quella della Divina Provvidenza. Nel primo caso verranno realizzati 6973 metri cubi di abitazioni, con sotto due piani di box pertinenziali e il 10% della superficie sarà per l’edilizia residenziale pubblica. Nel secondo caso, invece, saranno 5949 i metri cubi di volume residenziale (anche in questo caso il 10% per edilizia pubblica), con due piani di box e un’ulteriore rimessa di 35 box non ad uso pertinenziale.
Il consigliere Eugenio Brasey ha spiegato l’importanza pubblica di questo progetto, sia per la messa in sicurezza della scuola, che ora non rispetta le norme, che per gli altri interventi, come l’allargamento di via Bolzano e gli appartamenti per l’edilizia residenziale pubblica.
Per la maggioranza, quindi, la convenzione approvata ieri sera era l’unica via possibile e sicura, mentre non ha convinto per niente l’opposizione, che infatti ha dimostrato la propria contrarietà con l’uscita dall’aula al momento del voto. Il consiglio riprenderà stasera e all’ordine del giorno ci sarà un’altra spina dolente, cioè l’ampliamento della Coop di Sant’Anna.
Intanto a Rapallo si è anche già costituito un comitato contro la variante. “Una grave speculazione edilizia in un territorio già deturpato da 50 anni di politica irresponsabile, che ha trasformato una ridente città balneare a vocazione turistica in un agglomerato di case e palazzi con scarsi servizi per il cittadino”, spiegano Andrea Carannante (Pcl) e Massimo Maugeri (Green Italia).