Genova. Boom di divorzi “low cost” nel Comune di Genova. Nel 2015, infatti, sono state 300 le coppie che hanno scelto di divorziare o separarsi senza rivolgersi al Tribunale, ma affidandosi alla negoziazione assistita in presenza
di due avvocati, o alla conclusione di un accordo davanti ad un ufficiale di stato di civile del comune di Genova.
La maggior parte di queste hanno scelto un ufficiale dell’Anagrafe di corso Torino piuttosto che un legale. Questione di costi, visto che per separarsi in Comune basta pagare un’imposta di bollo di soli 16 euro. Attenzione però: le condizioni per separarsi sono rigide. Non ci devono essere figli minori o portatori di gravi handicap, accordo consensuale e nessun problema patrimoniale da dirimere. Per tutti gli altri casi bisogna affidarsi al
tribunale civile oppure, se vi è il consenso di entrambi i coniugi, alla negoziazione assistita a cura di due avvocati.
L’anno scorso il numero delle coppie che si è rivolto al Tribunale è sceso ai minimi storici. Le coppie che hanno
divorziato davanti ad un giudice sono state 637. Nel 214 furono 743 e nel 2013 680. Come accade in tribunale, anche in Comune esiste la pausa di riflessione: dopo il primo sì alla separazione o al divorzio si torna a casa per poi riaffacciarsi all’Anagrafe una seconda volta dopo almeno 30 giorni per la ratifica dell’addio all’ex partner. Ogni coppia deve rivolgersi al Comune in cui si è sposata.