Genova. Emergono nuovi particolari dalle analisi dei cellulari dei tre libici arrestati nel porto di Genova. La bandiera del califfato con la dichiarazione di adesione all’Isis è infatti uno degli scatti conservati nel cellulare di uno di loro.
I tre dicono di essere commercianti d’auto, ma per gli investigatori potrebbero essere fiancheggiatori e il commercio d’auto potrebbe servire per finanziare l’Isis.
Dalle prime indagini, avrebbero viaggiato altre volte da e verso il Nord Africa, con auto però regolari. Le loro tracce sono state registrate dalle compagnie di navigazione che hanno conservato i dati anagrafici nei data base dei passeggeri. Un sostegno, si ritiene, che potrebbe arrivare in due modi: o con il semplice trasporto di auto “pulite” che poi vengono usate per consentire ai terroristi di spostarsi tranquillamente o, ancora, finanziando le casse dell’organizzazione attraverso la vendita delle auto rubate. Un altro aspetto da chiarire è quello del
supporto logistico in Liguria: i tre avevano contatti con una cellula attiva a Genova o nelle altre province? Un riscontro a questa ipotesi potrebbe arrivare nelle prossime ore dall’analisi dei tabulati telefonici sui cellulari sequestrati.