I dati

Smog, il report del 2015 a Genova. Pignone: “Situazione preoccupante”

Smog, centralina della Città Metropolitana

Genova. Le polveri sottili in corso Europa, il biossido d’azoto in sei postazioni da Quarto a Bolzaneto e l’ozono in corso Firenze, all’Acquasola e a Quarto nel 2015 hanno superato i limiti dice il report annuale sulla qualità dell’aria dalle centraline della Città metropolitana di Genova, reso noto dal consigliere delegato Enrico Pignone.

Nel dettaglio le insidiose polveri sottili PM10, corpuscoli con diametro inferiore ai dieci micron (il milionesimo di millimetro), pur restando al di sotto della concentrazione media annuale di 40 microgrammi per metro cubo fissate dalle norme nazionali ed europee, hanno superato il valore limite per la concentrazione media giornaliera di 50 microgrammi per metro cubo che in un anno non deve essere superata per più di 35 volte, mentre questi sforamenti nel 2015 in corso Europa sono stati 37 (e 12 sono stati registrati anche dalla postazione di corso Firenze). Il valore limite annuale per la protezione della salute umana fissato dalle normative per il biossido d’azoto è di 40 microgrammi per metro cubo e nel 2015 l’inquinante l’ha superato in sei postazioni di rilevamento della Città metropolitana: corso Buenos Aires (46,7 ug/m3), corso Europa (53,3 ug/m3), corso Firenze (42,5 ug/m3), Multedo-Ronchi (56,8 ug/m3), via Buozzi (50,5 ug/m3) e via Pastorino (58,8 ug/m3), mentre nello stesso anno per questo gas è sempre stato rispettato il limite orario – 200 microgrammi per metro cubo – per la protezione della salute umana.

Il 2015 è stato un anno con molti sforamenti ozono che durante l’estate è salito oltre il valore-soglia per l’informazione alla popolazione (180 microgrammi per metro cubo) per 20 giorni in corso Firenze (con 58 superamenti orari), per 14 giorni a Quarto (con 56 superamenti orari) e per 8 giorni all’Acquasola (con 33 superamenti orari) e superando nelle stesse postazioni anche quello che la normativa definisce “valore obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana” fissato a 120 microgrammi per metro cubo.

“La situazione è sicuramente seria e preoccupante – dice Enrico Pignone – non solo a Genova e nel territorio metropolitano sugli ossidi d’azoto perché tutte le grandi città italiane e del continente sono in infrazione europea. I nostri valori delle polveri sono invece certamente più bassi di molte altre metropoli, ma sugli inquinanti occorrono comunque azioni e interventi strutturali e concreti da condividere e concertare sia a livello nazionale che locale per migliorare la qualità dell’aria e tutelare la salute e l’ambiente, agendo sulle fonti di emissione.”

Il biossido d’azoto è prodotto da tutti i tipi di combustione, ma le verifiche dei tecnici della Città metropolitana sulle sorgenti di emissione dicono che la fonte primaria nel territorio è il traffico e le polveri sottili derivano dalla ricondensazione delle particelle delle combustioni e alle reazioni in atmosfera di altri inquinanti, come i composti organici volatili. Anche l’ozono segnala che l’aria non è buona perché questo potente irritante delle vie respiratorie è il prodotto secondario, in una catena di reazioni fotochimiche innescate dall’irraggiamento solare, della trasformazione di altri inquinanti, come gli ossidi d’azoto.

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