Recco. “Non mi risulta che si debba chiedere l’autorizzazione paesaggistica per segnali stradali, visto che gli autovelox sono assimilabili ai semafori, ma comunque approfondirò l’argomento”. Questa è la dichiarazione del sindaco di Recco, Dario Capurro, in merito all’interpellanza presentata dal Movimento 5 Stelle per chiedere se le colonnine arancioni del “velo ok” sulla via Aurelia abbiano o meno l’autorizzazione paesaggistica.
Per il primo cittadino, però, il punto è un altro. “Grazie agli autovelox, oggi i residenti possono finalmente uscire di casa con tranquillità, senza vedersi sfiorare il naso da macchine e moto che sfrecciano – spiega – ribadisco ancora una volta che sono altri i modi per fare cassa, ammesso che ce ne sia bisogno, non di certo uno strumento che serve solo ed esclusivamente per garantire la sicurezza dei cittadini”.
In quasi tutti i tratti di strada interessati, infatti, non ci sono i marciapiedi. “La competenza è dell’Anas, che in questo momento non ha le risorse per costruire nuovi marciapiedi, quindi quella degli autovelox era l’unica soluzione possibile e noi proseguiamo convintamente su questa strada – prosegue Capurro – non chiediamo di procedere a passo di lumaca, ma solo di rispettare i limiti”.
Con quest’ultima frase il sindaco ha risposto anche ad altre polemiche sollevate da chi ha parlato del pericolo opposto, cioè di automobilisti che per paura percorrono la via a meno di 30 chilometri orari. “Il limite è fissato a 50, con la dovuta tolleranza – spiega ancora – le multe vengono inflitte solo a chi corre troppe e mi sembra più che giusto”.
E c’è chi negli scorsi giorni non si è certo risparmiato in fatto di velocità, tanto che al momento il record negativo appartiene a un motociclista, immortalato a 145 chilometri all’ora. “Velo ok, inoltre, riesce a verificare anche se il veicolo è regolarmente revisionato e coperto da assicurazione – conclude Capurro – e questo è quindi un valore aggiuntivo”.