Liguria. “Il Piano casa della Liguria mina la fondamentale tutela della aree protette”. Questo il sunto di una nota congiunta dei presidenti nazionali del Fondo Ambiente Italiano, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Birdlife Italia e Wwf Italia, che hanno rivolto un appello ai presidenti dei dieci parchi nazionali e regionali della Liguria affinché “non applichino le disposizioni previste dal nuovo Piano casa approvato in Consiglio Regionale lo scorso 22 dicembre 2015”.
“L’Ente Parco – si legge nella nota – può opporsi all’applicazione delle disposizioni su ampliamento e cambio di
destinazione d’uso di fabbricati interni alle aree protette contenute in questa legge, in vigore dal 7 gennaio. Per
applicare tali disposizioni l’Ente Parco dovrebbe emanare apposite delibere in deroga al proprio ordinamento. Le
associazioni chiedono invece ai presidenti dei parchi liguri di non derogare dai loro stessi piani, in modo da evitare o limitare i pericolosi effetti di questa legge che, attraverso la deregulation, rischia di minare le fondamenta della tutela dei parchi regionali e nazionali affidati alla loro responsabilità”.
Le associazioni sottolineano che le cosiddette aree protette d’Italia “non sono poi così protette”: secondo l’Istat stando all’ultimo censimento (2011), l’indice di urbanizzazione delle aree sottoposte a vincolo paesaggistico, tra cui i parchi, è cresciuto del 4,7% dal 2001, con un +34.500 nuovi fabbricati a uso abitativo.
Le associazioni unite, dopo aver contestato il Piano casa durante tutto l’iter approvativo e dopo aver chiesto al Governo di impugnare la legge ligure di fronte alla Corte Costituzionale, confermano il proprio parere negativo “su alcune disposizioni di questa norma, che per fare il beneficio di pochi, rischiano di fare danno all’intera regione e all’Italia, che ha nei parchi della Liguria, e in generale nel patrimonio paesaggistico tutelato dall’articolo 9 della Costituzione, un tesoro unico e inestimabile”.