Genova. Due appuntamenti fondamentali per capire quale sarà il futuro di Piaggio Aero in Liguria dopo gli allarmi lanciati in particolare dall’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Liguria Edoardo Rixi e dai sindacati. Martedì l’azienda incontrerà i sindacati nella sede dell’unione industriali di Savona e due giorni dopo al Mise è fissato un tavolo a cui parteciperanno anche le istituzioni liguri. L’obiettivo è provare a sciogliere dubbi e incertezze sull’indispensabile ricapitalizzazione del gruppo, che ha evidenti problemi di liquidità.
“Piaggio è una grande risorsa e un’eccellenza ligure e vogliano che il suo futuro sia garantito – dice Edoardo Rixi che la scorsa settimana ha affrontato il tema con il ministro Guidi e con Finmeccanica – perché realizza un ottimo prodotto come il drone. Oggi Piaggio ha problemi di liquidità che devono essere risolti con una ricapitalizzazione da parte degli attuali azionisti del fondo Abu Dhabi Mubadala oppure di altri interessati”. Ed è sulla prima ipotesi che sta lavorando sopratutto il Governo visto che Finmeccanica resta interessata al prodotto drone, ma non a tutto il pacchetto.
Nel frattempo a Villanova, dove la Piaggio Aero ha trasferito la produzione, il lavoro è fermo mentre a Genova proseguono i ritardi rispetto a quanto previsto dall’accordo di programma. I sindacati sono preoccupati dalla decisione di “dismettere senza che le nuove strutture siano state completate” spiega Adriano Spallarossa, rsu Fiom Genova. Attualmente nello stabilimento di Genova lavorano circa 160 dipendenti al service, che ci occupa della manutenzione post vendita, una cinquantina al delivery (finitura dell’aereo e consegna), mentre 150 sono stati trasferiti a Vellanova D’Albenga, dopo la chiusura del reparto produzione.I lavoratori genovesi in cassa sono attualmente 120 ma la preoccupazione dei sindacati è che questo numero, a causa dei ritardi e delle poche comunicazioni pervenute da parte dell’azienda, sia destinato a salire.
Non solo. “La Piaggio ha degli obblighi sanciti dall’accordo di programma firmato nel giugno 2014 – dice Spallarossa -. ma ha deciso che consegnerà le aree di Genova collocate in ambito demaniale all’Autorità Portuale alla fine di gennaio e questa per noi è una violazione degli accordi. Dopo mesi di silenzi da parte dell’azienda ora vogliamo sapere se l’accordo verrà rispettato e quali prospettive ci saranno per i lavoratori di Genova”.