Politica

Passaporto verde, Regione Liguria chiede proroga al Governo

Stefano Mai

Liguria. “Abbiamo già inviato richiesta al governo per la proroga, sull’esempio di altri Paesi europei, dell’obbligo della ‘certificazione verde’: venerdì nel Comitato fitosanitario nazionale depositeremo un’ulteriore proposta formale per la proroga al 30 giugno del passaporto ‘xylella free’ che viene richiesto dall’Unione Europea anche alle aziende che producono piante aromatiche per commercializzare i propri prodotti”.

Lo annuncia l’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai che sottolinea come la richiesta nasca dalla “condivisione sul tema con le associazioni di categoria Cia, Coldiretti e Confagricoltura incontrate lo scorso venerdì in Regione con cui è stata trovata un’ampia convergenza sulle strategie da mettere in campo per arrivare alla certificazione di tutte le imprese del territorio nel più breve tempo possibile”.

“Sono settimane che siamo al lavoro insieme alle associazioni – dice l’assessore Mai – contestualmente alla richiesta di proroga al ministero, abbiamo individuato come misure prioritarie l’aumento del numero degli ispettori fitosanitari per la visita delle aziende, preliminare al rilascio della certificazione, e procedure semplificate per la stesura dei decreti. Abbiamo individuato le risorse finanziarie per fare fronte all’impiego di un numero maggiore di ispettori impegnati sul territorio e quindi per potenziare il servizio alle imprese. È evidente che non siamo di certo stati con le mani in mano, anzi, al contrario delle sterili polemiche del Pd che specula su un tema così delicato, come la xylella, che preoccupa fortemente le aziende , ci siamo rimboccati le maniche per rimediare anche all’immobilismo della giunta precedente in merito al rafforzamento del servizio fitosanitario. Stiamo lavorando a testa bassa per accorciare i tempi, indipendentemente dalla proroga, per il rilascio delle certificazioni: a oggi sono già decine le imprese, specie della piana ingauna, ad essere già state visitate dai nostri ispettori per ottenere così il ‘passaporto’”.

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