Rapallo. Cinque anni fa il primo paziente entrava nel nuovo Ospedale di Rapallo “Nostra Signora di Montallegro”.
“Occorre fare un passo indietro per ricordare brevemente cosa è accaduto nel nostro territorio. A seguito della riqualificazione della rete ospedaliera e alla riorganizzazione delle USL in ASL della Liguria si sono progressivamente soppressi i presidi ospedalieri di Camogli, di Recco, di Santa Margherita, di Rapallo e di Chiavari. La vecchia USL 17 è confluita sino al monte di Portofino nella ASL 3 Genovese e da Portofino a Zoagli nella nuova ASL 4 Chiavarese”. A ripercorrere la storia della sanità negli ultimi anni è il presidente della Croce Bianca rapallese, Fabio Mustorgi.
“Dopo un lungo periodo caratterizzato dalle chiusure si è arrivati finalmente a pensare ad una sanità adeguata al futuro partendo dalle fondamentali esigenze dei pazienti e dando una prospettiva di efficienza a medio lungo termine. Lavagna struttura ospedaliera di riferimento caratterizzata dalla presenza del DEA di primo livello ancora oggi ospitato in spazi evidentemente inadeguati. Sestri Levante e Rapallo poli Ospedalieri ospitanti i reparti e le strutture ambulatoriali per servizi e ricoveri d’elezione. Rapallo era stato progettato e realizzato per diventare polo ad alta specialità cardio chirurgica, le scelte della regione Liguria tramite l’ex assessore Montaldo hanno poi cambiato questa destinazione a favore dell’ ortopedia protesica”, prosegue.
Il presidente precisa che sono passati cinque anni e l’ospedale di Rapallo tutti i giorni testimonia efficienza, spazi adeguati, cortesia, tutte doti necessarie per avere un’ospedale a misura di malato. “Per il futuro ci aspettiamo un rafforzamento del Primo Intervento trasformato in Pronto Soccorso almeno per i codici verdi indispensabile a risolvere problemi di sovraffollamento spesso presenti su Lavagna, circa i reparti saranno i tecnici a stabilire quali sono le scelte migliori, per parte nostra auspichiamo che ci siano servizi sempre più adeguati e un numero di posti letto sufficiente ad evitare dimissioni frettolose con conseguenti ricoveri reiterati”, conclude.