Genova. “Pacta sunt servanda” dicevano i latini e oggi lo dicono con forza anche i lavoratori dell’Ilva di Cornigliano.
“I patti che ‘devono essere rispettati’ sono quelli dell’Accordo di programma siglato nel 2005 che prevedeva il mantenimento dei livelli occupazionali e la continuità di reddito per i dipendenti dell’azienda. Oggi quei patti sono messi in discussione sia dall’azienda che ha spiegato di non essere in grado di far lavorare di più i dipendenti per coprire il taglio al contratto di solidarietà sia dal Governo Renzi che ha modificato con il Jobs Act le regole sugli ammortizzatori sociali”. Lo dice in una nota Marco Ravera, segretario regionale di Rifondazione Comunista.
“Il cosiddetto ‘emendamento Basso’, infatti, prevede un milione e 700 mila euro fino a settembre di quest’anno per integrare il reddito dei lavoratori con contratto di solidarietà dal 60% al 70%, contro i due anni inizialmente previsti e non assegna alcun finanziamento per i lavori socialmente utili né definisce alcun investimento nella banda stagnata che garantirebbe il futuro dello stabilimento di Cornigliano. Il Governo Renzi è contro i lavoratori cui va la nostra solidarietà”, termina Ravera.