Genova. “La decisione dei lavoratori dell’Ilva di Genova Cornigliano di occupare gli stabilimenti è molto positiva e importante. Governo e nuovi possibili acquirenti cercano una ‘soluzione’ della crisi Ilva alle spalle degli operai. Dopo il congelamento in Svizzera dei fondi Riva, è del tutto evidente che il governo cerca di disfarsi di una patata bollente svendendo la fabbrica a nuovi capitalisti pescecani interessati unicamente al proprio profitto. Tutti i potenziali acquirenti – indiani, coreani o italiani – hanno già fatto sapere che non possono garantire né sull’occupazione né sulla salute dei lavoratori”. Questo è quanto si legge in una nota del Pcl, che da due giorni è in piazza al fianco dei lavoratori.
“È indecente che i lavoratori siano ridotti a merce di scambio di operazioni finanziarie condotte letteralmente sulla loro pelle. Solo una vera nazionalizzazione dell’Ilva, senza indennizzo per i grandi azionisti, e sotto il controllo dei lavoratori, può salvaguardare insieme lavoro e salute degli operai. L’occupazione della fabbrica di Cornigliano è una risposta esemplare al cinico baratto in corso. Il Pcl sostiene attivamente l’azione operaia e invita i lavoratori Ilva di Taranto ad unirsi ai loro compagni di Genova. I nostri compagni operai dell’Ilva sono in prima linea in questa lotta”.
Ieri ha preso parte al corteo anche il leader nazionale, Marco Ferrando. che domani sarà di nuovo in piazza con una delegazione del partito.