Genova. Ci sono voluti nove anni prima che il Trofeo G.S. Aragno tornasse in Liguria. Sì, perché la 10ª edizione se l’è aggiudicata l’Andrea Doria.
Una festa lunga tre giorni: trenta nuovi record, con la conferma dei grandi nomi e la sorpresa dei giovani talenti, la commozione per il ricordo di chi non c’è più, la musica a palla, lo spettacolo del riscaldamento e delle gare, provando e riprovando quello che si prova e riprova ogni giorno.
Perché il Trofeo Aragno è uno show: fuori e dentro l’acqua. Il pomeriggio dell’ultimo giorno significa finali di tutti i 100. Prima però si balla ed il pubblico vota: la squadra di zumba dell’Aragno, la squadra di Cascina, quella della Nuotatori Milanesi e la Fiorentina Nuoto; ragazze e ragazzi insieme, compagni di squadra che si stimano, si apprezzano ed emozionano.
Poi parte la squadra dei cronometristi, cacciavite in mano, sotto la regia del presidente Giovanni Miccichè, a montare le piastre. I volontari a sistemare sedie e ceste; le voci calde degli speaker, quella inconfondibile di Renato Fusi, quella acerba ma promettente di Edoardo Colombo e la musica del dj Massimo Codecasa. Si spengono i riflettori sullo show e si accendono quelli sulle gare, lo spettacolo continua.
Poi la grande emozione per la consegna delle targhe Stefanelli e Medici. Ci sono le loro famiglie, i loro amici, tutti commossi, pubblico compreso che lo esprime accendendo i telefonini e trasformando la gradinata dell’Acquacenter I Delfini in un’altra immagine straordinaria.
Presenti le istituzioni, dal Municipio al Comune di Genova, dalla Federazione Italiana Nuoto al Coni, alle società sportive amiche; assente la Regione Liguria, con l’assessore Cavo che ha però inviato alla società organizzatrice un messaggio personale.
Il commento tecnico è affidato ad Antonio Lucia, responsabile del settore nuoto Aragno Rivarolesi. “Un’edizione straordinaria e particolarmente sentita per i numeri e le celebrazioni – spiega -. E’ riuscita molto bene nonostante i grandi cambiamenti: modificando il programma gare, spalmato su tre giorni, potevano esserci incognite e fatti imprevedibili invece è stato un valore aggiunto. Ci ha fatto molto piacere che fosse rappresentata tutta l’Italia, isole comprese, con due buone squadre arrivate dalla Sardegna e dalla Sicilia”.
“Tecnicamente abbiamo avuto tutto – prosegue Lucia -, dallo sprint al mezzo fondo e grandi performance, molto interessanti. A livello assoluto Erica Musso e Francesco Pavone hanno nuotato tempi interessanti, anche se non i loro migliori; questo è un periodo di preparazione per atleti che puntano alle Olimpiadi. A livello giovanile il talento più interessante è Alberto Razzetti che si è confermato in un 100 delfino di altissimo livello, vincendolo con il tempo di 53″75″.
“E poi i due momenti che ogni anno commuovono chiunque sia in piscina ed ai quali sono particolarmente legato e sono la consegna delle targhe intitolate ad Alessio Stefanelli e Mattia Medici, rispettivamente a Eric Lora della CSR Granda Ssd e Mattia Lenzi del Nuoto Uisp 2003 Cascina. Ci ha onorato con la sua presenza Walter Bolognani tecnico delle nazionali giovanili che ha apprezzato il livello tecnico della manifestazione e ci ha promesso che il prossimo anno sarà presente con una rappresentativa nazionale. Una segnalazione particolare – conclude – anche per gli atleti liguri, in particolare Francesca Presa, Federica Magnano, Matteo Maragliano, Claudia Tarzia“.
Con Marco Ghiglione, direttore dell’Acquacenter I Delfini, una valutazione completa. “E’ stata la migliore edizione di sempre – ribadisce -. Un progetto cominciato dieci anni fa ed oggi realizzato pienamente. Questo non significa che siamo arrivati, anzi, abbiamo ancora tante idee ed energia per stupirci ed emozionarci, come è successo in questi tre giorni. Grazie al lavoro di sessanta persone che da mesi si dedicano a questo evento, curandone forma, contenuti e dettagli. Uno dei nostri obiettivi era di far sorridere gli atleti, tra una bracciata e l’altra, tra un ritocco cronometrico ed un rimprovero del proprio tecnico: è stato uno show dentro e fuori l’acqua. L’Aragno è stato fondato 70 anni fa da un gruppo di amici legati dalla passione, dal rispetto e dal senso del lavoro, oggi un altro gruppo di ragazzi, con gli stessi valori, sta portando avanti i loro valori“.