Genova. Non ce l’ha fatta il detenuto che ha tentato il suicidio lo scorso sabato nella sua cella all’interno del carcere di Marassi. Questa volta l’intervento della polizia penitenziaria, che lo ha subito soccorso, non è stato sufficiente. A darne notizia è il sindacato di polizia penitenziaria Sappe, specificando che l’uomo, detenuto per spaccio di droga, era in coma vegetativo.
“E’ il primo detenuto morto per suicidio che si registra in un carcere italiano dall’inizio dell’anno – scrive il segretario del Sappe Donato Capece – e, per ironia della sorte, il decesso avviene a poche ore dalla notizia, diffusa dall’Amministrazione penitenziaria di un calo nel numero dei morti suicidi in carcere dal 1992, suicidi che nel 2015 sono stati complessivamente 39”.
Capece commenta anche la futura riorganizzazione del sistema penitenziario in Liguria: “destano preoccupazione e perplessità su certe decisioni in materia di riorganizzazione dell’amministrazione della Giustizia sul territorio ligure che prevedono – in controtendenza con il principio della territorialità della pena e con la garanzia di assicurare stabili rapporti con gli Enti locali e le istituzioni a favore della sicurezza sociale, attraverso l’impiego sul territorio del personale della Polizia Penitenziaria, e di progetti concreti per il trattamento rieducativo del reo – la chiusura del carcere di Savona, l’accorpamento di quello di Imperia con la struttura
detentiva di Sanremo e la cancellazione del provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria di Genova che sarà ‘assorbito’ da quello di Torino”.