5 fermi

Rapina in casa a Rapallo, scoperta la gang dei cinesi: sequestravano e rapinavano connazionali contando sull’omertà

L'episodio violento la notte del 17 agosto, ma per i militari hanno agito ripetutamente tra Liguria, Emilia e Toscana.

Genova. Una banda modulare, estremamente mobile specializzata in rapine ai danni di connazionali non solo in Liguria ma anche in Toscana e in Emilia Romagna e che era pronta a colpire presto, in queste vacanze natalizie dove l’afflusso di contanti per esercenti e ristoratori è maggiore.

E’ questo lo scenario che hanno ipotizzato i carabinieri di Santa Margherita ligure che hanno fermato, grazie alla collaborazione dei colleghi di Prato e Bologna, una gang di cinesi che la notte tra il 17 e il 18 agosto scorso hanno compiuto una violenta rapina in un’abitazione di corso Assereto a Rapallo ai danni di una famiglia cinese proprietaria di un noto ristorante. Una rapina scoperta quasi per caso: “Quella notte abbiamo avuto una chiamata al 112 – spiega il comandante Antonio De Rosa – con cui un cittadino segnalava un inseguimento tra cittadini cinesi.I miei uomini hanno fermato gli inseguitori e abbiamo capito che erano stati vittima di una rapina”.

Una rapina violenta, con i membri della famiglia sono stati minacciati con un coltello, sequestrati e malmenati per avere informazioni su dove si trovasse il denaro fino alla reazione del figlio 17 enne del proprietario che ha messo in fuga i rapinatori. Una rapina che per un po’ ha avuto contorni dubbi a cominciare dalla figura della badante, che si doveva occupare di un anziano e di un bambino di due anni che sarebbe stata la prima ad essere sequestrata ma che in base alle indagini è invece risultata la basista del gruppo.

Per arrivare ad individuare la gang i carabinieri hanno dovuto ascoltare ore e ore di telefonate, ed effettuare pedinamenti e indagini tecniche grazie anche all’ausilio del nucleo investigativo dell’arma. Cinque i fermi, di cui 4 a carico di persone regolarmente residenti in provincia di Prato. Solo la badante è risultata irregolare. Un’indagine resa più difficile dalla ritrosia degli appartenenti alla comunità cinese a collaborare con le forze dell’ordine: “Proprio per questo i malviventi agivano con spregiudicatezza, anche in presenza di donne, anziani o minori, perché sapevano che nessuno li avrebbe denunciati” ha spiegato il procuratore capo Michele Di Lecce.

Ma i carabinieri sono convinti che avrebbero colpito presto durante queste vacanze, per questo hanno agito in fretta e hanno deciso per il fermo di polizia giudiziaria per i reati di rapina e sequestro di persona aggravati in concorso. Secondo i militari, che stanno acquisendo elementi in proposito, la gang potrebbe essere responsabili di almeno un altro colpo nel levante della provincia di Genova

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