Genova. Motociclisti genovesi pronti a mobilitarsi contro l’ordinanza del sindaco di Genova che dal primo febbraio vieta la circolazione in un’ampia fetta della città (da Campi a Di Negro, dal Lagaccio a Castelletto a tutto il centro città a fino ad Albaro e alla bassa Valbisagno) dalle 7 alle 10 ai veicoli più vecchi che comprendono le auto immatricolate prima del 1997, i veicoli commerciali Euro0 e i motocicli a due tempi immatricolati prima del 17/06/1999. Se per quanto riguarda le auto i divieti a giugno verranno estesi a giugno ai veicoli Euro 1 e da ottobre a tutti gli Euro 2, mentre per i motocicli non ci saranno ulteriori ampliamenti per i tanti genovesi che si spostano sulle due ruote (siamo la terza città d’Italia per rapporto tra numero abitanti e possessori delle due ruote), magari d’epoca o un po’ vecchiotte, tra un mese cominceranno i problemi.
“Sono dieci anni che provano con rara ottusità a bloccare le vecchie moto in una città che si muove solamente grazie alle due ruote – tuona Romolo Benvenuto, presidente dell’associazione Due ruote in città – in una città che è patria fra l’altro delle Vespe perché la Piaggio è nata qua. Siamo riusciti a fermarli per dieci anni e ora proveremo a fermarli di nuovo”.
Ad essere bloccate saranno infatti soprattutto le tanto amate, coccolate e tirate a lucido Vespe storiche, dal PX alla Primavera. “Ha un senso fermare le moto che inquinano, non ha un senso fermare le moto d’epoca, quindi vogliamo che nell’ordinanza restino esonerate le moto che hanno più di 20 anni perché in questo modo si riesce a dare un senso a una politica della mobilità che si rivolge sempre e continuamente contro le moto che sono quelle che fanno funzionare la città e che fanno si che l’inquinamento a Genova sia un problema molto più limitato rispetto alle altre città”. Altri secondo i motociclisti, sono le fonti di inquinamento, dai vecchi bus ai motori delle navi alla centrale Enel a carbone.
“Negli anni scorsi abbiamo ottenuto, grazie ad alcune manifestazioni qualche sporadico risultato – aggiunge Benvenuto – per esempio quello di impedire che venissero bloccate tutte le moto con più di 20 anni, cosa che invece oggi sembra si voglia fare. Siamo riusciti ad avere qualche posteggio in più, siamo in piazza Dante dove dobbiamo discutete anche del progetto a pagamento delle moto, siamo riusciti ad ottenere una corsia gialla per le moto con una sperimentazione che dura da 5 anni e che ha dato ottimi risultati ma non è stata estesa e non si capisce come mai”.