Signor Ministro,
cogliamo l’occasione del suo arrivo a Genova per ricordarLe i troppi, antichi e mai risolti problemi coi quali i poliziotti genovesi convivono, loro malgrado.
L’abbandono istituzionale in cui questa città per molti anni è stata relegata, solo mitigato dalle assegnazioni di personale avvenute negli ultimi anni, ha reso comunque ormai insostenibile poter garantire un livello sufficiente di sicurezza alla cittadinanza attraverso l’espletamento dignitoso del nostro lavoro.
Il recente innalzamento dello stato di allerta per l’emergenza terrorismo ha fatto comparire ulteriormente le croniche carenze di personale, di risorse e mezzi di cui si soffre da tempo. Le apprezzate promesse di riordino delle carriere, di rinnovo contrattuale e l’investimento di 1 miliardo per un concreto investimento nella Sicurezza del Paese annunciate da un Governo a cui Lei appartiene, devono diventare al più presto realtà, pena una ulteriore demotivazione del personale in un contesto socio-politico dove è invece necessario un forte senso di appartenenza istituzionale, che però deve essere espletato attraverso strumenti idonei ed efficaci, per un lavoro dignitoso.
Nel particolare, la città di Genova, sede del 2° porto del mediterraneo, con la sua importante e delicata frontiera anche extra Schengen, che però è stata totalmente ignorata dai recenti movimenti di personale e col più grande Centro storico medievale d’Europa, che non potrà risolvere i problemi di sicurezza attraverso la sua ormai consueta ed inefficace militarizzazione, necessita di risposte immediate rispetto a:
• Commissariati urbani allo stremo (drammatica carenza di organico e paventate
chiusure di presidi a seguito delle ristrettezze imposte dalla spending review)
• Uffici di Polizia con misure di difesa passiva inadeguate se non addirittura inesistenti
Sindacato Italiano Appartenenti Polizia
Segreteria Provinciale Genova
• Parco auto-moto mezzi al collasso che “costringe” ad usare impropriamente auto a
profilo sicurezza declassato (senza protezioni obbligatorie)
• Mancanza di certezze sulla salute degli operatori della Polizia di Stato, obbligati a
lavorare in ambienti fatiscenti e presso luoghi di lavoro particolari nei quali sono
esposti a preoccupanti rischi professionali (vedasi per esempio l’inadeguato Stadio
L.Ferraris ed i Cantieri TAV presenti sul territorio provinciale)
Per affrontare le problematiche della sicurezza sul tessuto sociale Genova c’è bisogno di una
urgente inversione di tendenza, c’è bisogno di terminare la sterile stagione di immagine ed
apparenza delle “divise” per le strade (in primis il progetto “strade sicure”) o dell’attuale distorto
utilizzo del Reparto Mobile in attività non propria, che ne snatura le caratteristiche e mortifica le
città, e di iniziare una nuova fase di rilancio dell’azione preventiva dei reati, dando soprattutto
impulso all’attività atipica di Polizia che punti all’attività investigativa e di indagine.
Le abbiamo elencato gli aspetti più eclatanti ed oggettivi che da troppo tempo permangono in
una città che paradossalmente si porta ancora dietro lo spettro demagogico del nefasto G8 del 2001
che ancora pesa sulla nostra categoria.
Ci auguriamo che Lei possa e voglia ascoltare i nostri suggerimenti, che provengono
dall’osservazione quotidiana del faticoso lavoro dei nostri colleghi.
Il Segretario Generale Provinciale
Roberto Traverso