Politica

Piano Casa e Durc, Pastorino (Rete a Sinistra): “La doppia morale del Pd”

gianni pastorino slc cgil

Regione. La seduta odierna del Consiglio Regionale continua a riservare colpi di scena: il secondo atto va in scena con la discussione del DDL sul commercio. Il Partito Democratico, dopo aver abbandonato l’aula in segno di protesta per la tagliola imposta dal centrodestra, rientra subito dopo per discutere di DURC. Ma la situazione è invariata. Nulla è cambiato: i tempi contingentati restano in vigore, le ragioni della protesta restano valide. Rete a Sinistra e Movimento 5 Stelle rimangono fuori, il PD fa dietrofront.

La scelta dei democratici è del tutto incomprensibile: “la coerenza vuole che se tutti noi consideriamo un vulnus democratico il contingentamento dei tempi, allora lo consideriamo tale in ogni circostanza, per qualsiasi atto – dichiara il consigliere Pastorino -. Dal momento che è stata contingentata la discussione sul Piano Casa, ma anche quelle DURC e la prossima sul trasporto pubblico locale, appare evidente quanto sia incoerente la posizione assunta adesso dal Partito Democratico rientrando in aula”.

Qualche sospetto sulle ragioni, però, ci sarebbe: “forse ha prevalso la voglia mediatica dei 3 minuti di televisione – suppone Pastorino – e non quella di continuare a sottolineare la violazione delle norme democratiche, che sta andando avanti anche adesso, a riflettori spenti”.

“Oggi è stata scritta una brutta pagina nella storia consiglio regionale, cui soltanto Rete a Sinistra e Movimento 5 Stelle hanno dato una risposta coerente – spiega Pastorino, che ribadisce – se è impossibile discutere nel merito dei disegni di legge, allora si sta fuori sempre e comunque, in ogni situazione in cui la tagliola sui tempi pregiudica l’attività dell’aula”.

A Piano Casa approvato, restano enormi controversie sulle procedure adottate e sulla legittimità delle votazioni: “evidenziamo tutti i nostri dubbi su come si è svolta votazione del Piano Casa – sottolinea Pastorino -. Suscita più di una perplessità la tattica del presidente Bruzzone di passare continuamente dal voto elettronico a quello per alzata di mano. È evidente che il secondo sistema di votazione è meno evidenziabile del primo: c’è ancora molto da chiarire sul conteggio. Crediamo che la fretta abbia fatto un cattivo servizio alla democrazia”.

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