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Pc, bici, televisori e scooter rubati pronti a partire per l’Africa: maxi sequestro a Genova

I furti sono avvenuti a Mantova, Verona e Brescia e i residenti derubati possono mettersi in contatto con la polizia di Sampierdarena

Genova. La scelta del fotografo è uno dei passaggi cruciali nell’organizzare il matrimonio per catturare ogni attimo speciale, ma è brutto perdere quei ricordi.  E’ la sensazione che ha provato la giovane coppia di sposi veronesi che ha trovato il proprio appartamento svaligiato dai ladri al ritorno dal viaggio di nozze e si è accorta che, tra le altre cose, le foto contenute nella chiavetta USB che dovevano far parte dell’album, non c’erano più.

La chiavetta, inserita all’interno di un televisiore Lcd 46 pollici marca samsung era pronta per essere esportata oltreoceano insieme ad altro materiale informatico e audiovisivo di varie marche.

Questa è solo una parte della merce recuperata dalla Polizia Stradale di Genova impegnata nei servizi mirati al contrasto del traffico internazionale di veicoli all’interno dell’area portuale. Gli agenti hanno intimato l’alt ad un autocarro Iveco di proprietà di un tunisino di trent’anni in procinto di imbarcarsi sul traghetto diretto in nord Africa.

Durante l’ispezione fatta all’interno del vano carico, sono stati ritrovati due motorini marca Aprilia SR e Yamaha a Aerox abilmente nascosti da masserizie varie, che erano stati rubati alcuni mesi fa nella provincia di Mantova. Quello che gli agenti non si aspettavano di trovare è stata una vera e propria quantità di merce di recente produzione e di ingente valore commerciale, per la quale sono tuttora in corso accertamenti. Tra gli oggetti figurano numerosi tablet, biciclette, laptop, videocamere digitali e televisori.

I beni recuperati provengono da furti commessi nei mesi scorsi ai danni di abitazioni private nei territori della provincia di Mantova, Verona e Brescia e i residenti derubati possono mettersi in contatto con la Sottosezione Polizia Stradale di Sampierdarena per recuperare i loro averi.

Il tunisino, arrestato per riciclaggio, è associato alla Casa Circondariale di Marassi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Due suoi complici sono stati segnalati a piede libero.

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