Genova. Fumata grigia per il reddito dei lavoratori dell’Ilva di Cornigliano che dal 1 gennaio 2016 rischia di scendere al 60% per quanti (circa la metà) usufruiscono dei contratti di solidarietà. Gli emendamenti preparati dalla Regione Liguria e consegnati al Governo per utilizzare come anticipo i fondi della bonifica delle arredi Cornigliano e riportare il reddito all’attuale 70% sono fermi e potrebbero non essere inseriti nella legge di Stabilità ma in un pacchetto Ilva ad hoc che rischia di essere approvato solo a gennaio o addirittura febbraio.
La notizia è stata comunicata questo pomeriggio ai sindacati dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Edoardo Rixi in un incontro che si è tenuto all’interno dello stabilimento. “Il Governo si è preso 48 ore di tempo – spiega l’assessore Rixi – e abbiamo chiesto ai sindacati di fare con noi pressioni affinché gli emendamenti che vengano inseriti nella legge di Stabilità”.
“La situazione è indubbiamente indubbiamente in una fase di stallo – commenta il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro – e ci auguriamo che si tratti solo di una questione di lettura del testo. Aspettiamo le 48 ore chieste da Roma, ma se tra due giorni non arriveranno certezze chiederemo la convocazione del collegio di vigilanza e ci metteremo in moto come sappiamo fare”. Negativa anche la reazione della Uilm: “Le uniche note positive sono determinate dal fatto che l’azienda riconferma l’investimento di 7 milioni sulla linea di zincatura e dal fatto che dovrebbero entrare a breve alcuni nuovi ordini – dice il segretario nazionale Antonio Apa – per il resto non solo non si affronta il problema congiunturale, ma nemmeno quello più grande che riguarda l’assetto industriale dell’Ilva di Cornigliano. Se non verrà data attuazione all’accordo di programma ci mobiliteremo rapidamente con azioni di lotta incisiva per far cambiare opinione ai nostri governanti”.