Genova. “Questo calendario, così come la mostra, è’ importante per due motivi, perché rappresenta un momento di solidarietà del Corpo del polizia municipale nei confronti dell’Ospedale Gaslini che è un’istituzione di cura eccezionale e perché queste foto rappresentano l’immagine dell’attività degli agenti, ogni gi orno, in città a 360 gradi”.
Così il Sindaco di Genova, Marco Doria ricorda il significato del tradizionale Calendario dei Cantune'”, realizzato dagli allievi dello studio fotografico Leoni, le cui immagini saranno esposte nell’atrio di Palazzo Ducale fino al 14 dicembre.
“Questo calendario rappresenta tutte le attività che svolgiamo sul territorio – sottolinea Giacomo Tinella, Comandamte del corpo – da quelle più propria,e te dedicate alla sicurezza stradale fino a quelle legate ai controlli sulle attività commerciali o sulle questioni ambientali e che testimonia il servizio che svolgiamo per la città”.
In mostra, e nel calendario, quindi, un piccolo racconto dell’impegno che donne e uomini del Corpo mettono nel loro servizio alla città. “Un lato umano che è importante sottolineare – spiega l’assessore alla sicurezza del Comune di Genova, Elena Fiorini – visto il ruolo delicato della polizia municipale nel rapporto con i cittadini per i quali rappresenta l’avamposto dell’amministrazione sulla strada”.
Un segnale anche della vicinanza che i “Cantune’ hanno, da sempre, con l’ospedale pediatrico Genovese al quale, negli anni, hanno sempre dedicato iniziative di sostegno. “La polizia municipale e’ sempre stata vicina al Gaslini – sottolinea il Presidente Pietro Pongiglione – i Vigili sono vicini alla città ma quando si avvicinano ai bambini, che sono la parte più debole della società questa diventa una cosa molto bella”. Scene di vita quotidiana, quindi, raccolti nel lavoro complesso della Municipale.
“È’ stato molto divertente cogliere l’aspetto umano – spiega la fotografa Paola Leoni – anche perché, solitamente, siamo abituati a vedere il volto burbero dei vigili, magari impegnati a fare multe. È’ stato un bel lavoro anche perché ci ha permesso di vedere aspetti, magari poco conosciuti, della loro attività”.