L’anno prossimo Genova ospiterà un grande evento internazionale, la conferenza annuale di tutti i ricercatori che si occupano della conservazione dell’Antartide. Uno dei working group del Ccamlr – Commission on the Conservation of Antarctic Marine Living Resources si riunirà nel capoluogo ligure per una settimana a fine giugno, poi si sposterà a Bologna.
Lo ha annunciato al Gizmark Forum, nell’ambito del Marc alla Fiera di Genova, Marco Faimali, responsabile a Genova dell’Ismar, istituto di scienze marine del Cnr. Faimali, che si occupa da oltre 20 anni di ricerca applicata nell’ambito delle tecnologie marine, ha anche annunciato che dall’anno prossimo, dopo dieci anni di tentativi, l’Italia ha vinto la battaglia di istituire un’area marina protetta nel mare di Ross, dove si trova la base italiana Mario Zucchelli.
Al pubblico del Marc, Faimali ha illustrato la missione effettuata nel 2013 in Antartide per lo studio del Silverfish, un organismo che sostiene tutto l’ecosistema: “Fa uova galleggianti, che si incastrano sotto la banchisa del ghiaccio. Quando in estate si scioglie la banchisa nascono i piccoli. Ma non sappiamo come si riproduce e invece sarebbe fondamentale proteggerne la riproduzione”. Faimali ha ricordato la grande tradizione genovese in Antartide: “C’è un gruppo di veterani qui che c’è stato 17 volte. Soprattutto, a Genova esiste l’ecorobotica: biologi ed ecologi lavorano con i robotici per fare ricerca negli ambienti più estremi con la tecnologia più elevata”.
Per affrontare la missione i ricercatori sono usciti dai laboratori per sottoporsi a un duro addestramento, dai corsi di sopravvivenza al lago Brasimone alla prova del freddo sul monte Bianco ai nove giorni in mare aperto. Molti hanno rinunciato, chi invece ha resistito è finalmente sbarcato là in mezzo ai ghiacci, a meno 91.2 gradi, dove l’umidità è pari a zero e quindi è altissimo il rischio incendi, in mezzo a cime montuose alte fino a 4mila metri e a immense pianure “dedicate solo alla pace e alla scienza perché in Antartide è vietato introdurre armi o qualsiasi cosa riguardi lo sfruttamento di animali e territorio”.
Faimali ha poi annunciato che proprio a Genova è nato il corso di scienze marine forensi, una sorta di specializzazione alla Csi per lo studio di reperti in mare: “Lo abbiamo inventato nel nostro laboratorio sotto il patrocinio dell’Università di Pavia e forma esperti che possono collaborare con gli inquirenti. L’anno prossimo parteciperemo a un grosso caso, per ora stiamo intrecciando rapporti con capitaneria di porto, militari e vigili del fuoco per mettere a disposizione questa disciplina”. Sempre a proposito di mare, Faimali ha annunciato che proprio due giorni fa a Roma è stato siglato l’accordo tra Governo e Cnr per rivedere tutta la normativa sul dragaggio, ferma da vent’anni. “Si tratta di una nuova strategia tecnica per utilizzare e riutilizzare i sedimenti di dragaggio, con un incentivo a rendere più eco compatibile il lavoro di dragaggio che ha un forte impatto ambientale”.
Aiutare le start up a superare lo scoglio delle difficoltà iniziali e diventare piccole o medie imprese. Questo l’obiettivo dell’Italian Innovation Hub che verrà presentato martedì prossimo al Dipartimento di Economia in Darsena e che ha come promotori la Fondazione R&I, cui è affidato il coordinamento strategico centrale, la Confindustria di Genova, Genova 2021, l’Università di Genova e la Camera di Commercio di Genova. Lo ha annunciato oggi al Gizmark Forum il prorettore Michele Piana.“Gli enti coinvolti hanno sottoscritto un accordo per specifiche intese con associazioni, istituzioni e imprese. Genova è stata scelta vincendo la competizione con altre città anche grazie all’alta densità di pmi e grandi industrie in cui la tecnologia gioca ruolo molto importante: con l’area del Torinese, quella del Genovese è infatti quella in cui l’alta tecnologia è presente in grandi industrie più che nel resto di Italia”.
L’Ateneo genovese sta cercando di giocare “un ruolo fondamentale in accordo con le forze produttive della regione per organizzare meglio il modo in cui questi fondi arrivano da Bruxelles alla Liguria”. Se sul fronte del trasferimento tecnologico l’Ateneo sta creando forti legami col sistema produttivo per evitare che il proliferare di iniziative renda tutto polverizzato, “l’Università sta cercando anche di farsi conoscere, oltre che per i propri limiti, anche per un discreto elenco di pregi. Per questo a giugno prossimo verrà organizzato un Festival dell’Università al quale verrà invitato anche il mondo dell’industria”.