Genova. “La possibilità di telefonare e navigare in Internet, attraverso connessioni telefoniche, nelle stazioni e sui treni della metropolitana è un fatto positivo per una città che, d’altra parte, sta ampliando la rete wifi. Non si capisce per quale ragione Genova avrebbe dovuto rinunciare a questo servizio visto che non è costato neppure un euro all’Amministrazione comunale e all’Amt: l’iniziativa è stata realizzata grazie ad una offerta a totale carico della società Metroweb e dei suoi partner”.
Si legge in una nota di Tursi in risposta alle segreterie Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti e Faisa Ugl di Genova, che proprio ieri hanno chiesto dove siano stati trovati i fondi per finanziare il servizio di connessione telefonica anche sottoterra.
“Questo aspetto era stato sottolineato e divulgato nel corso della presentazione alla stampa ed era stato esattamente riferito dagli organi di informazione. Stentiamo quindi a credere che le organizzazioni sindacali di categoria non ne fossero a conoscenza tanto da parlare di ‘qualche milione di euro non si capisce pagati da chi’ – termina la nota – La polemica sui soldi che l’amministrazione avrebbe fatto meglio a spendere per altre necessità del trasporto pubblico è quindi evidentemente strumentale. Per le connessioni in metro il Comune non ha speso nulla mentre ogni anno finanzia con risorse pagate dai cittadini – queste sì tutte pubbliche e davvero ingenti (tra le più elevate delle città Italiane) – il servizio di trasporto urbano”.