Lettera al direttore

Bruno (Fds) a Tursi: “Comune autolesionista con i moduli rimborsi mense scolastiche”

Il Sottoscritto Consigliere,

premesso che è stata elaborata una nuova Carta dei Servizi della ristorazione scolastica, che ha modificato radicalmente la vecchia carta in cui il genitore aveva diritto di chiedere il rimborso del pasto “se e solo se una delle due portate fosse risultata mancante e non sostituita con il pasto scorta” (nelle scuole servite da mense veicolate, il pasto scorta è sempre e solo una scatoletta di tonno);

considerato che sono stati riequilibrati parametri di rimborso sono più equilibrati e in particolare “se per più di due volte nell’arco delle sei settimane si rilevasse un ritardo nella consegna dei pasti superiore ai 15 minuti il genitore o chi ne fa le veci può richiedere il rimborso del 50% della tariffa pagata per il pastoe se per più di due volte nell’arco delle sei settimane (ciclo di rotazione del menù), una delle portate principali fosse sostituita con gli alimenti del pasto scorta può essere richiesto il rimborso del 50% della tariffa giornaliera;

considerato inoltre che in materia di ritardi sono stati meglio definiti gli“eventi eccezionali e imprevedibili” motivo di possibili consegne posticipate dei pasti siano finalmente definibili e cioè scioperi, eventi meteorologici gravi, manifestazioni cittadine;

considerato pero’ che, nonostante quanto dichiarato, opportunamente, dall’assessore Boero in diversi incontri, per quanto riguarda la questione dei
moduli di rimborso non è previsto il rimborso collettivo e cioe’ l’accesso ai rimborsi con un solo modulo e con l’elenco scolastico dei presenti in mensa (qualora si sia verificato un disservizio che abbia colpito un intero turno mensa), ma un modulo con il quale vengono raccolte le singole firme dei genitori, i quali, solo loro, avranno diritto al rimborso nonostante il disservizio abbia coinvolto tutti i presenti;

tenuto conto che tale scelta è contraria agli stessi interessi economici della Civica Amministrazione, perche’ se un genitore (che è coinvolto in un disservizio) non ottiene un rimborso, il comune paga alla ditta, comunque, la parte integrativa, qualora presente, del ticket da 6,5 euro;

interpella la S.V. per conoscere se non sia opportuno rivedere tale Carta dei Servizi con moduli rimborsi che sia facilemnte compilabile dai genitori e che non causi alla C.A. un danno economico ingiustificato

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