Politica

Affermazioni di don Farinella sul presepe: la Lega Nord scrive al cardinale Bagnasco

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Liguria. “Dopo aver letto sui giornali che don Farinella si rifiuta di fare il presepe in chiesa, pur di non aver nulla da spartire con il Segretario Federale della Lega Nord, abbiamo deciso di scrivere a Sua Eccellenza Cardinal Bagnasco per sottoporgli la questione. Il parroco di San Torpete strumentalizza l’emblema della natività per far parlare di sé e per dare scandalo, senza capire che la vera vergogna è legata a ciò che afferma, al cattivo esempio che dà ai suoi parrocchiani e a chi crede, sicuramente più di lui, nelle vere tradizioni cristiane”.

Il Gruppo della Lega Nord Liguria-Salvini attacca il parroco che in questi giorni è diventato portavoce di battaglie, che nulla hanno a che vedere con la cristianità e con i valori del Natale, ma lo fa interpellando Sua Eccellenza Cardinal Bagnasco.

“Siamo stufi – dicono – ogni anno di avere a che fare con i soliti preti di sinistra, che non pensano ad altro che strumentalizzare un periodo dell’anno, che riveste una grande importanza per tutti i cristiani. Come si fa a continuare a dare credito ad un prete che, lo scorso anno, ha salutato positivamente l’iniziativa di don Prospero Bonzani, che aveva inserito una moschea nel presepe della parrocchia di via Vesuvio? Come si può ancora tollerare un parroco, che pur di andare contro al Segretario Federale della Lega Nord Matteo Salvini, ha deciso di non fare il presepe? Questa iniziativa in realtà danneggia esclusivamente i parrocchiani che non possono godere della bellezza delle tradizioni cristiane. Il presepe non è solo la rievocazione artistica del più grande avvenimento della storia, la nascita di Nostro Signore, ma è una rappresentazione simbolica che ripropone visivamente importanti valori morali dell’umanesimo cristiano: la sacralità della vita umana, della maternità e della famiglia”.

Il Gruppo consiliare della Lega Nord Liguria in Regione rispetta e apprezza, invece, le dichiarazioni di altri Parroci. “Nascondere i simboli della religione significa essere più deboli, indebolire la nostra identità” affermano rispettivamente Don Roberto Fiscer e Don Valentino Porcile.

“Quella del presepe è una tradizione natalizia genuinamente italiana e non consumistica – dice il capogruppo Alessandro Piana –, profondamente radicata nelle cultura popolare del nostro Paese. Un presepe non ha mai ucciso nessuno, anzi è sinonimo di pace e armonia. Purtroppo, a causa dei cosiddetti preti di strada, si assiste tristemente ad una serie di battaglie inutili che portano odio e rancore. Attendiamo quindi di conoscere quale sia la posizione dei Vescovi italiani in merito alla tematica affrontata e alle affermazioni rilasciate da Don Farinella”.

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